Mondiali, ciclismo: Italia chiude con 3 ori e il primo posto nel medgliere

La spedizione azzurra torna a casa con un bel 10 in pagella, non solo gli ori ma tante belle pretazione. Giusto riconoscere i meriti di Davide Cassani, il CT italiano è giunto alla sua ultima corsa da coach della nazionale è quindi doveroso onorare il lavoro che ha fatto e i risultati raggiunti in questi anni, spero rimanga in Federciclismo (con un ruolo operativo e non di facciata) perché c'è bisogno della sua saggezza e della sua competenza.

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Fabrizio d'Andrea (ph. https://www.federciclismo.it/it)

(27/09/2021) I mondiali in Belgio si chiudono con il successo di Julian Alaphilippe che in modo sorprendente si conferma campione del mondo Elite bissando il successo dello scorso anno. Con il francese sul podio vanno l'olandese Van Baarle e il danese Valgren. Dunque si chiude la rassegna iridata ed è giusto tirare una riga e fare tutte le considerazioni del caso. 

Per prima cosa mi piace riconoscere che è stato un gran bel mondiale per gli appassionati di questo sport, gare tecnicamente belle e combattute dove tutte le nazionali hanno portato a termine le loro strategie. D'altronde si è corso nelle Fiandre, un luogo storico per il ciclismo, le grandi classiche che si fanno in questa terra hanno fatto la storia e anche il pubblico è molto presente (hanno riempito le strade e applaudito e incoraggiato tutti i corridori) e competente.

E ora passaimo alle cose che ci riguardano più da vicino. Per l'Italia questo mondiale è stato un grande successo. L’Italia di Davide Cassani conquista tre ori (con Filippo Ganna nella cronomentro, con Elisa Balsamo tra le donne Elite e con Filippo Baroncini tra gli Under 23) e soprattutto il primo posto nel medagliere per nazioni ma credo che vanno messi a referto (al di là dei podi) anche le tante belle prestazioni dei nostri portacolori.

Nel medagliere finale troviamo tutti gli elementi tecnici che servono a valutare al meglio questa edizione iridata. L'Italia chiude in testa il medagliere, con tre ori e un bronzo, nel Mixed Relay, specilità di recente istituzione ma che ben fotografa la complessità di un movimento sportivo. Due ori provengono da settore maschile, uno da quello femminile. Equamente distribuite anche le medaglie per quanto riguarda in linea/crono: mostrando che dietro al fenomeno Ganna crescono, anche per le prove di un giorno, giovani talenti. Ci sarà tempo per stilare un bilancio più completo di questa esperienza in Belgio, ma gli elementi evidenziati lasciano intravedere un'ottima base per programmare il quadriennio appena partito.

Dunque azzurri promossi a pieni. Applausi a Davide Cassani all'ultima presenza da CT, per tanti anni ha svolto il suo ruolo al meglio ricavando tutto quello che era possibile con i materiale umano a disposizione. Anzi, ha contribuito alla crescita e consacrazione dei giovani. Spero che la Federciclismo se lo tenga stretto e per il futuro gli dia un ruolo vero, operativo, e non di facciata, in modo che possa mettere a disposizione della nazionale le sue competenze ed il suo equilibrio.

E non posso evitare di sottolineare quanto pessima e crudele sia stata la scelta della Federazione e del presidente Cordiano Dagnoni di mandare via Cassani quando era a Tokyo e prima delle gare, cioé prima della medaglia d'oro vinto da Ganna e i suoi compagni nell'inseguimento. Voglio essere onesto, quella di Dagnoni è stata una scelta infelice e inutile e anche dannosa: allontanare un coach bravo, competente, esperto e ben voluto proprio lì dove si stanno svolgendo le olimpiadi e poche ore prima delle gare non è da grande presidente. Capisco le scelte ma la politica sportiva deve volare alto e non replicare quello che vediamo ogni giorno nell'agone istituzionale.

In otto anni le nazionali guidate da Cassani hanno vinto tanto, sia su strada che in pista e soprattutto, il coach ha creato delle basi importanti per il futuro. Il ciclismo juniores italiano è un vanto per il Coni e dovremo dire grazie proprio ad un signore che si chiama Davide Cassani. Mi auguro quindi che Dagnoni pensi al bene del ciclismo italiano e dia a Cassani un ruolo importante e operativo.

Queste le sue parole a proposito dell'ultima gara, quella degli uomini: “Una giornata di emozione e sfortuna. Matteo Trentin e Davide Ballerini ci sono mancati anche se si sono messi a disposizione per chiudere sulla fuga iniziale. Dopo la caduta stavano molto male. Nel finale c'erano 17 uomini davanti e 3 dei nostri che sono stati molto bravi. Nulla da dire, ha vinto il più forte. Con questo Alaphilippe mi è parso di vedere il Bettini dei bei tempi che faceva 3-4 scatti consecutivi finchè non riusciva ad andare via".

Il CT più in generale conclude con queste considerazioni: “E' stato comunque un mondiale da pelle d'oca. Bellissimo finire qui la mia avventura con un pubblico straordinario. Oggi sicuramente non ho rimpianti, se non maledire la sfortuna. Anche un corridore come Giacomo Nizzolo mi ha ringraziato per la bellezza di questo evento. Ripeto onore ad Julien. Sapevamo che era forte ed aveva puntato deciso al Mondiale saltando anche l'olimpiade”.

Molto soddisfatto il presidente della Federazione Cordiano Dagnoni che ha seguito con partecipazione queste giornate esaltanti: “E’ stato un mondiale fantastico, abbiamo chiuso col primo posto nel medagliere...". E aggiunge riferendosi alla gara di oggi: "Ovviamente non può essere sempre festa: non siamo stati fortunati ma abbiamo corso bene, peccato per la caduta iniziale che ha messo fuori gioco due pedine importanti per noi. Bisogna dare onore al merito del vincitore perché è stato nettamente il più forte e ha meritato di vincere”.

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)