Davis 2017, l'Italia batte l'Argentina 3-2

L'Italia vola ai quarti ma che fatica per Fognini, Seppi, Lorenzie Bolelli che superano solo al quinto set del quinto match l'Argentina priva dei titolari Del Potro, Delbonis e Zeballos. Ora tocca al Belgio

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Foto di Fabrizio d'Andrea

Missione compiuta, Barazzutti e i suoi portano a casa la qualificazione ai quarti di Coppa Davis ma che fatica, finisce 3-2 con una tiratissima vittoria che arriva solo al quinto set dell’ultimo incontro, quello tra Fognini e Pella, e dire che abbiamo giocato contro l’Argentina B visto che loro non hanno schierato i titolari e cioè Del Potro, Delbonis e Zeballos. Proprio perché la nazionale albiceleste (campione di Davis in carica) non aveva i suoi tennisti migliori ci aspettavamo di vincere molto più facilmente e invece no: un po’ perché ce la siamo complicata da soli un po’ perché loro sono indomiti combattenti l’abbiamo dovuta sudare oltre ogni aspettativa e tutti gli incontri sono arrivati al quinto set. Nota di demerito per il pubblico di Buenos Aires, veramente scorretto e pronto a disturbare i nostri giocatori in ogni momento e la ITF, l’Organizzazione Internazionale dovrebbe iniziare a prendere provvedimenti.  Sugli spalti c’era anche uno scatenato Diego Maradona, anche lui molto fuori dalle righe nel cercare di trascinare i suoi connazionali alla vittoria.

Lo scontro con l’Argentina è stato come andare sulle montagne russe, noi avanti 2-0 loro che rimontano, la buttano sulla battaglia e sfiorano la clamorosa vittoria poi Fognini si ricorda di essere un giocatore forte e rimonta Pella portando a casa il successo. Per raccontarla si può affermare che questi quattro giorni (e non tre per via della pioggia) sono stati veramente strani. Gli azzurri vincono i singolari del primo giorno (Lorenzi e Seppi su Pella e Berlocq) e volano subito sul 2-0, dunque ad un passo dalla vittoria. Sabato è toccato al doppio, Fognini e Bolelli. I nostri sono favoriti sui rivali Mayer-Berlocq e la loro vittoria ci avrebbe portato direttamente ai quarti di finale. Però la Coppa Davis è una manifestazione per nazionali (un unicum nel tennis professionistico che è uno sport individualista) e l’orgoglio patrio e la tensione giocano un ruolo importante tanto che spesso i valori tecnici possono essere ribaltati. E’ una partita tirata i nostri perdono i primi due set poi rimontano ma non riescono a completare il lavoro e vengono sconfitti al rush finale: 7-6 al tie-break del quinto set.

Dunque tutto da rifare si va sul 2-1. Gli argentini credono alla rimonta e si preparano ad una domenica di fuoco: ed in effetti così è, i primi a scendere in campo sono Lorenzi e Berlocq, l’argentino mette in campo tutto l’agonismo, il cuore e le energie che gli sono rimaste in corpo riuscendo a portare l’incontro sul piano della battaglia fisica. Per colpa della pioggia il match si trascina per tutta la domenica, Lorenzi pur non giocando bene sembra essere in grado di vincere ma gli manca il colpo del ko, va sotto due set a uno, rimonta vincendo il quarto ma poi si arrende, anche questo match finisce al quinto set, all’argentino tra il tripudio del pubblico sugli spalti che ormai pensava di vincere l’incontro con l’Italia.

Siamo al gran finale. Tocca a Fognini e Pella. Sulla carta non c’è partita a favore del nostro ma sappiamo com’è l’azzurro, un ragazzo di talento e temperamento che però molte volte spegne la luce (concentrazione) ed esce dal match. Così Pella ha il suo momento di gloria, va avanti di due set trascinato dalla panchina e dal pubblico. Tutti pensano che ormai la frittata è fatta, Barazzutti però è saggio e conosce ogni segreto di questo sport, esorta l’azzurro a rimanere aggrappato alla partita perché nel tennis basta poco per ribaltare le sorti dell’incontro. E così è. Fabio alza il suo livello di gioco comincia a guidare gli scambi e portare a suo favore l’inerzia della partita. Vince il terzo set e poi il quarto e si va alla partita decisiva. Fognini mantiene la calma, malgrado le ripetute scorrettezze e intemperanze del pubblico, e con un gioco solido, niente di particolare, ma efficace conquista due break e si invola verso il 6-2 finale che consente all’Italia di gioire e passare il turno. L’Italia non ha fatto nulla di trascendentale però ha dimostrato la solidità di un gruppo che non è di campioni, lo sappiamo, ma è forte e in questa strana competizione che è la Davis può sempre dire la sua. Ai quarti affronteremo il Belgio (in Belgio), una brutta carta da pelare, loro sono forti, hanno eliminato la Germania e saranno favoriti contro di noi ma, come giustamente dice Corrado Barazzutti, a questo ci penseremo al momento opportuno.