La Virtus Roma torna in A1 dopo 4 anni, obiettivi: la salvezza e riempire il Palaeur

Il Media Day al Meridian Hotel è servito alla società giallorossa per scoprire le carte. Nella kermesse è stato presentato il roster e tutti gli obiettivi che la squadra romana si è prefissata per il suo ritorno nel basket che conta. A fare da padroni di casa il Direttore Marketing Nicola Tolomei, il Direttore Operativo Francesco Carotti e il coach Piero Bucchi. Ospiti d'onore il Presidente federale Gianni Petrucci, il vicepresidente Gaetano Laguardia e il Presidente del comitato regionale Francesco Martini  insieme al suo vice Mario Arceri.

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Fabrizio d'Andrea (Ph. Virtus Roma)

(16/09/2019) E' iniziato il conto alla rovescia, mancano solo nove giorni al debutto della Virtus Roma in A1, che sarà a Bologna contro la Virtus. Ora si fa sul serio. Dopo il ritiro, la preparazione e le amichevoli si tornerà in campo per i due punti, per questo motivo la società giallorossa ha pensato di presentare il suo ritorno nella massima serie di basket italiana convocando i media e dedicando loro un pomeriggio per scoprire le carte e spiegare gli obiettivi per la stagione 2019/2020 e per gli anni a venire.

In una atmosfera serena per la decisa convinzione di aver messo le basi per fare bene in campo e fuori il Direttore Marketing Nicola Tolomei (uomo di grande esperienza nel settore) ha tenuto a spiegare (e ribadire) che la società giallorossa è una matricola ambiziosa e che nel medio-lungo periodo vuole riprendersi il posto da protagonista che ha ricoperto in altri periodi della sua storia. Per fare questo la Virtus Roma agirà su più fronti: la crescita tecnica, riavvicinare il pubblico, coinvolgere realtà come le scuole e le università.

Tanto per cominciare il pubblico. Una grande squadra ha un grande pubblico che la trascina. Roma ha fame di basket, lo sappiamo bene, e la passione degli spettatori e tifosi c'è ma negli ultimi anni è stata soffocata dalla pochezza dei risultati. Ma se a Reggio Emilia ci sono circa 2500 abbonati, dicono alla Virtus, è chiaro che la Capitale non può averne di meno. L'obiettivo dichiarato è quello di portare alle partite casalinghe almeno 5000 spettatori: si sa il Palaeur ne contiene 11mila e prima di riempirlo ce ne vorrà. Comunque, 5mila tifosi come base per i match in casa rimane un obiettivo molto ambizioso per Roma e questo è dovuto a come è stato ridotto il basket in questa città: le colpe sono diffuse, l'amministrazione comunale che latita, gli impianti che mancano, gli sponsor che scappano e una squadra che non vince.

A proposito di iniziative per i prossimi anni, la Virtus Roma punta anche sulla fidelizzazione di bambini e adolescenti. A questo proposito è stato ideato il brand AmoRoma e tifo Virtus (Virtus with Us). Ma poi si punta ad eventi in grado di catalizzare l'attensione di televisioni e sponsor vari: ad esempio Roma si candida ad ospitare le "Final Eight per l'anno 2020/2021 e successivamente a portare la nazionale a Roma e qualche partita della NBA.

Magari succedesse tutto questo, aggiungo io. Le idee come avete potuto leggere ci sono, spero abbiano la forza di tramutarle in realtà ma certo è che tutto questo castello avrà basi solide solo se la squadra raggiungerà i risultati sportivi che si è prefissata.

E a proposito di obiettivi tecnici invece, questi sono stati sviscerati benissimo dal coach Piero Bucchi. Da uomo di esperienza, l'allenatore della squadra di Roma ha subito messo le mani avanti: "la cosa più importante è la salvezza, poi se verrà altro tanto meglio". Per garantirsi la salvezza, che va detto senza vergognarsi sarà comunque una impresa, la squadra punta a creare una solidità difensiva d'eccellenza sulla quale fondare il proprio gioco. Ci sono voluti quattro anni per tornare nel basket che conta, anni sofferti (in alcuni casi anche troppo con il rischio di precipitare in B) e Roma deve fare del tutto per rimanerci. Bucchi lo sa ma ha accettato con entusiasmo di guidare la squadra giallorossa perché è una sfida di grande fascino: riportare Roma ai vertici del basket italiano può caratterizzare in positivo una carriera.

Ormai ci siamo, siamo quasi arrivati al momento della "palla a due" e voglio augurare alla squadra della Virtus Roma (alla società e ai suoi tifosi) il meglio perché una piazza come Roma non può stare lontano dalla vetta e perché il movimento cestistico nazionale ha bisogno che una realtà grande come la Capitale esprima una squadra forte e in grado di vincere.

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)