Volvo Ocean Race, Leg 6:la flotta fa rotta su Auckland.MAPFRE, leader della overall

I team in gara sono partiti da Hong Kong e arriveranno nella City of Sails (Auckland) dopo aver percorso più di 6100 miglia. La Flotta dovrà attraversare il Mar Cinese Meridionale, in seguito entrerà in Pacifico per una lunga navigazione con prua sud-est. Vestas 11th Hour Racing non ha preso il via per riparare lo scafo (Volvo Ocean 65) dopo la collisione con un peschereccio nelle fasi finali della Leg 4 in prossimità di Hong Kong. 

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Fabrizio d'Andrea

07/02/2018. E' ripartita la caccia a Mapfre, lo scafo spagnolo in testa alla classifica generale della Volvo Ocean Race 2018 che dovrà difendersi dall'attacco degli altri team inseguitori. Questa mattina alle 04.00 (AM) lo start della regata ha dato il via alla sesta tappa che vedrà gli equipaggi impegnati lungo un percorso che va da Hong Kong a Auckland per oltre 6100 miglia. Dopo la sosta cinese, in cui i protagonisti della regata sono stati accolti e coccolati dall’entusiasmo dei fan locali (che hanno mostrato di apprezzare sempre di più la vela), grazie anche alla presenza di Dongfeng Race Team (portabandiera di Hong Kong) e di Sun Hung Kai Scallywag (portabandiera di Hong Kong) si è tornato a fare sul serio con gli skipper e i tattici a studiare carte e dati metereologici al fine di scegliere la strategia migliore.

Iniziamo a conoscere questa Leg 6. E' lunga 6.100 miglia teoriche e si sviluppa sulla rotta da Hong Kong a Auckland, in Nuova Zelanda. La parte iniziale vedrà la flotta attraversare il Mar Cinese Meridionale, passando a nord delle Filippine. In seguito, entrerà in Pacifico per una lunga navigazione con prua sud-est, dovendo però evitare le numerose isole della Polinesia, prima di poter far rotta su Auckland. La sesta frazione sarà ancora una volta caratterizzata strategicamente: dal passaggio nord-sud dei Doldrum, le calme equatoriali, che si sono dimostrate decisive nella Leg 4. E poi, naturalmente, dalla corsa verso Auckland, sulla costa est della Nuova Zelanda, nel corso degli anni ha visto molti scontri decisivi per giungere sul traguardo della famosa City of Sails, cui sono legati molti ricordi anche degli appassionati italiani.

Questa sarà l’undicesima volta che la regata visiterà la Nuova Zelanda e la decima volta che l’arrivo sarà ad Auckland. Per molti velisti la City of Sails rappresenta la casa della Volvo Ocean Race, con oltre 350 atleti kiwi che vi hanno preso parte nel corso degli anni. Due saranno invece gli italiani presenti, Francesca Clapcich a bordo di Turn the Tide on Plastic e Alberto Bolzan con Team Brunel.

Le previsioni meteo per la prima parte di questa Leg indicano un vento da nord-est dai 12 ai 15 nodi, condizioni ideali per la partenza ma successivamente il vento dovrebbe aumentare via, via nei primi giorni. Tempo stimato per l'arrivo a Auckland 18/20 giorni.

Gli spagnoli di Maprfre sono il team leader della classifica generale e affrontano questa tappa forti di un vantaggio di quattro punti sui franco/cinesi di Dongfeng Race Team. Con la prospettiva di affrontare un nuovo passaggio dell’Equatore, i due skipper sono ben coscienti dei rischi posti da questa tappa.

Come abbiamo già visto nella quarta tappa (Melbourne-Hong Kong) sarà ancora una volta un bel testa a testa tra DongFeng e Mapfre, un test che metterà a dura prova gli atleti ma che, soprattutto, metterà in evidenza le capacità di analisi di skipper e tattici e le dichiarazioni preoccupate dei protagonisti lo stanno a testimoniare. Tutto può succedere ai fini della classifica generale.

Credo di poter definire la tappa verso Auckland insidiosa.” Ha detto lo skipper di Dongfeng, Charles Caudrelier. “Dobbiamo attraversare i Doldrum e sappiamo bene che è un passaggio complicato e un po’ casuale e siamo preoccupati di essere quelli che restano impantanati sotto una nuvola questa volta. Però è una delle tappe migliori perché si arriva ad Auckland che è un posto fantastico e un posto dove le persone ne sanno molto di vela e amano questa regata”

Lo skipper spagnolo  Xabi Fernández sa bene quali siano i rischi delle calme equatoriali, visto che nella Leg 4 il buon vantaggio accumulato nella prima parte della tappa è praticamente svanito, costringendo la barca rossa a una battaglia per le posizioni di rincalzo, con un risultato deludente per i leader della graduatoria overall. “Sappiamo tutti quanto difficili possano essere i Doldrum e la scorsa volta per noi è stata dura.” Ha dichiarato Xabi  Fernández. “Ci siamo trovati a navigare lontano dai primi per 10 o 15 ore ed è stato terribile vedere gli altri andarci via".

“Questo tratto è sempre così.” Ha detto la skipper di Turn the Tide on Plastic Dee Caffari. “Mi ricordo che la scorsa edizione quando siamo partiti da Sanya (in Cina) abbiamo avuto condizioni di vento forte di bolina molto simili nello stretto di Luzon. E questa volta sarà lo stesso. La rotta non sembrerà evidente, perché dovremo quasi allontanarci dalla Nuova Zelanda prima di poter poggiare e mettere la prua verso la meta. E’ una tappa dura anche dal punto di vista psicologico”.

L'ultima annotazione la voglio dedicare a Vestas 11th Hour Racing, il team ha informato l'organizzazione che non ha preso il via per poter continuare a riparare il suo Volvo Ocean 65, coinvolto (come vi ho descritto in questo articolo http://sportperpassione.altervista.org/vor-scallywag-vince-la-tappa-di-hong-kong-.html?cb=1516549634249#) in una collisione con un peschereccio nelle fasi finali della Leg 4, proprio al largo di Hong Kong. Un incidente drammatico con Vestas che ha subìto gravi danni e il peschereccio che è affondato. Nell'incidente un marinaio cinese ha perso la vita.

Credit Ainhoa Sanchez/Volvo Ocean Race

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