Londra, l'Italia torna con 17 medaglie

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Foto di deepbluemedia.eu di Giorgio Scala tratta da www.federnuoto.it

Gli europei che si sono disputati all'Acquatic Center di Londra ci confermano che la squadra azzurra di nuoto è competitiva, oltre alle due punte di diamante Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri quest'anno possiamo contare sulla definitiva consacrazione di Gabriele Detti, mezzofondista di livello internazionale ma con grandi prospettive anche nei 200 stile libero, eppoi il velocista Luca Dotto che ha fatto il salto di qualità che ci si attendeva da lui. Quest'anno è sceso sotto i 48 secondi nei 100 stile libero (primo italiano di sempre a riuscirci) e successivamente si è ripetuto dimostrando di saper nuotare con continuità la distanza dei 100 con tempi intorno ai 48 secondi: e questo lo consacra tra i migliori sprint mondiali.

L'Italia al termine della manifestazione continentale si piazza terza dietro Gran Bretagna e la sorpresa Ungheria. Un bilancio molto positivo a 80 giorni dall'apertura dei Giochi Olimpici perché la concorrenza, pur con qualche defezione importante, era veramente agguerrita. Il risultato è ancora più importante se a quelli del nuoto si sommano i risultati degli europei di tuffi e di nuoto sincronizzato: allora l'Italia è seconda per numero complessivo di medaglie conquistate (32) dietro solo alla Gran Bretagna che si aggiudica i campionati con 33 medaglie in totale.

Ma tornado al nuoto, la buona notizia è che oltre ai quattro moschettieri (Pellegrini, Paltrinieri, Dotto e Detti) c'è un team che complessivamente sta diventando sempre più forte e riesce ad essere competitivo in tutti gli stili. Sia tra gli uomini che tra le donne si è registrata una crescita, tranne qualche eccezione, costante e continua: brava Ilaria Bianchi che è tornata a ottimi livelli nel delfino, molto bene la Polieri nei 200 farfalla così come la velocista Silvia Di Pietro e le mezzofondiste Diletta Carli e Martina De Memme, e positive sono state anche le prove della ranista Martina Carraro, della dorsista Zofkova e, per la velocità, di Erika Ferraioli. Tra gli uomini squilli importanti li abbiamo registrati da Piero Codia e Matteo Rivolta nei 50 e 100 delfino, da Federico Turrini nei misti e dal sempre più promettente Simone Sabbioni nella specialità del dorso. Il tutto sperando di rivedere presto al meglio della condizione (e comunque competitivo a Rio) Marco Orsi, perché se così fosse avremmo di che divertirci nelle gare veloci dello stile libero e nelle staffette. Una menzione speciale infine per Filippo Magnini, il capitano pur non al meglio della forma ha dato il suo solito contributo di esperienza e personalità, soprattutto nelle staffette.

La crescita della nazionale azzurra di nuoto è dimostrata proprio dalle ottime prove delle staffette. Tutte positive, tutte a medaglia a questi europei londinesi e tutte qualificate per i Giochi Olimpici di Rio. Abbiamo anche ritrovato una solida 4x200 maschile, forte come non la vedevamo da 5 anni, questo grazie agli inserimenti di Dotto e Detti (grande sorpresa il suo 1.45 in staffetta). Tutto bene quindi tranne che per la 4x200 femminile. In questo caso c'è stato un sensibile peggioramento che però non sorprende nessuno visto che, Pellegrini a parte, le altre velociste non attraversano un buon 2016, ed è un gran peccato.

Ora l'ultimo grande appuntamento del nuoto sarà il Sette Colli che si svolgerà a Roma (Foro Italico) a fine giugno, quella sarà l'ultima occasione per coloro che non hanno ancora strappato il pass per Rio de Janeiro.