Roger Federer compie 40 anni ed è ad un bivio: lasciare o giocare un ultimo anno

L'otto agosto 2021 è lo spartiacque per lo svizzero, lasciare o darsi ancora qualche chance per lasciare l'ennesimo segno del suo immenso talento. Negli ultimi due anni causa pandemia e le operazioni al ginocchio infortunato ha giocato solo 19 partite: Ora deve decidere insieme al suo staff (Severino Luthi, Paganini e Ljubicic) e la consigliera di sempre, la moglie Mirka, mi auguro che tornerà in campo solo se veramente competitivo.

Fabrizio d'Andrea

(09/08/2021) Sono arrivati gli auguri da ogni parte del mondo e anche l'Atp (l'Associazione tennistica del circuito mondiale) ha realizzato un video con i saluti di tutti i giocatori, Djokovic in testa. Ma la notizia vera è stato il silenzio del campionissimo svizzero, generalmente molto presente e friendly sui social. Eh si lui che in altri tempi avrebbe ringraziato (anche in modo ironico come sa fare molto bene) questa volta è rimasto in disparte senza dare alcun segnale. Insomma, una cosa non da lui e che mi ha molto sorpreso.

Evidentemente i 40 anni (eh si incredibilmente invecchia anche Roger) sono un peso anche per lui, e non tanto per l'età che avanza ma perché si trova davanti ad un bivio cui non vorrebbe mai trovarsi: lasciare il tennis agonistico o continuare? E' una domanda che si stanno facendo un po' tutti tra tifosi e addetti ai lavori. Al momento non trapela nulla, la proverbiale riservatezza svizzera anche questa volta ha la meglio.

Negli ultimi due anni il mago del tennis ha giocato veramente poco, appena 19 partite. E in queste poche partite non ha destato grande impressione, anzi, è andato ben al di sotto delle aspettative. D'altronde anche per uno come lui che con la racchetta fa quello che vuole diciannove match sono troppo pochi per entrare in forma, poi metteteci l'età (ahimé fa male scriverlo) e il ginocchio che non dà grandi segni di solidità.

Ora aspettiamo la decisione ufficiale: Federer dovrà decidere se abbandonare o no e come sempre lo farà avvalendosi del prezioso parere del suo ristretto clan: Severino Luthi (il tecnico che lo segue da quando è juniores), Ivan Ljubicic (l'attuale coach), Pierre Paganini (il preparatore atletico delle meraviglie colui che lo ha portato ad essere competitivo fino ad oggi) e ovviamente Mirka, la moglie, compagna e prima consigliera da sempre del campione svizzero. Saranno loro cinque a decidere se sarà il caso di andare avanti o fermarsi e salutare tutti. Da suo grande tifoso spero di rivederlo in campo solo se veramente competitivo perché vederlo come a Wimbledon (tremolante e incapace di mettere tre dritti di fila in campo) fa male al cuore.

Federer ha una storia sportiva che trascende qualsiasi altro giocatore. L'amore che lo circonda se lo è guadagnato sul campo grazie alla sua classe inarrivabile. Lui ha sempre avuto qualcosa di diverso rispetto agli altri. In un tennis dove si privilegia la forza muscolare e l'atletismo lo svizzero ha saputo sempre deliziare gli spettatori con colpi che ti fanno alzare dalla sedia per applaudire fino a spellarsi le mani.

E' sempre stato speciale, per l’eleganza dei colpi, la grazia nei movimenti: un giocatore unico e inimitabile, forse il più forte, sicuramente quello che ha giocato meglio. Roger, anche quando perde, tira sempre fuori quei due o tre colpi che gli altri se li sognano. Ma non è solo la tecnica che lo ha reso unico. Federer è un ragazzo eccezionale, educato, modesto. Detto questo vorrei finire con le romantiche parole che gli ha dedicato Adriano Panatta: Roger deve smettere quando se la sente, senza farsi condizionare. Resterà per sempre Federer, quello che gioca come nessun altro.

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)

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