Fed Cup: Italia sconfitta dalla Slovacchia

Le azzurre dovranno affrontare lo spareggio per evitare la serie C della Fed Cup. E' finita l'era di Schiavone, Pennetta, Vinci, la Garbin deve rinnovare il gruppo e la FIT deve risolvere la grana Giorgi

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Credit FIT Foto Costantini http://www.federtennis.it/Galleria.asp?IDGalleriaCategoria=271

E’ finita con una sconfitta amara che ci rimanda ad uno spareggio per non finire nella World Cup III, cioè la serie C di questa manifestazione per nazioni. A Forlì la Slovacchia ha battuto l’Italia 2-3 schierando le riserve, Rebecca Sramkova e Daniela Hantuchova, giocatrici che hanno un ranking ben superiore al 100° posto della classifica WTA. Non inizia quindi bene il nuovo ciclo dell’Italia del tennis femminile che in panchina ha Tathiana Garbin, la nuova capitana subentrata a Barazzutti e costretta a fare i conti con il passaggio dalla vecchia e gloriosa guardia (Schiavone, Pennetta, Vinci ed Errani) alla nouvelle vague che però è ancora molto acerba.

E’ stato un incontro che dal punto di vista tecnico ha offerto veramente poco, il pubblico forlivese ha provato a trascinare le nostre ma non c’è stato niente da fare, la Schiavone a 36 anni ha dato tutto quello che poteva e visto il suo palmares sarebbe ingeneroso continuare a buttarla in campo contro giocatrici molto più giovani di lei. Poi c’è la Errani, lei ha cercato di caricarsi la squadra sulle spalle ma si è subito infortunata e non ha potuto dare il suo contributo: nella speranza che giocando non abbia pregiudicato questa parte di stagione. Non giudicabili le giovani Jasmine Paolini e Martina Trevisan (alla prima convocazione in Nazionale) scese in campo per l’inutile doppio finale. Le due hanno portato a casa un punto beneficiando, sul 5-2 in proprio favore, del ritiro delle slovacche Anna Karolina Schmiedlova e Rebecca Sramkova, che ha accusato un problema alla schiena.

Ma usciamo dalla contingenza dell’incontro con la Slovacchia, quello che più preoccupa è il futuro del tennis femminile. Dopo questo schiaffo preso dalle slovacche bisogna fare i conti con l’amara realtà, la nostra gloriosa squadra che con Errani, Pennetta, Schiavone e Vinci ha vinto quattro Fed Cup non c’è più e le nuove generazioni ad ora non sono all’altezza. Siamo in una fase di transizione che potrebbe durare anche molti anni perché all’orizzonte non ci sono giocatrici pronte per giocare a questi livelli. Certo c’è il caso Camila Giorgi che non può essere trascurato. La marchigiana (che vale il numero 30/40 del mondo) può essere un punto fermo della nazionale, c’è da risolvere il contenzioso tra lei e la federazione (FIT) e sappiamo bene che non sarà facile visto il carattere spigoloso sia del papà di lei (Sergio) che del presidente Binaghi. Si è arrivati alla rottura, la Giorgi ora è la reproba, cose che succedono solo in Italia: ricordate il caso Bolelli?

Ora, noi possiamo solo lanciare l’appello affinché prevalga il buon senso, per non disperdere il ricco patrimonio tecnico che ci lasciano in eredità le moschettiere veterane (Pennetta, Schiavone, Vinci ed Errani) è il caso di seppellire l’ascia di guerra e pensare al bene comune, possono e devono farlo entrambe le parti. Aiutiamo la Garbin (che sembra la persona giusta al posto giusto dopo il lavoro fatto da Corrado Barazzutti) a programmare il nuovo corso che dovrà poggiare su basi solide quali possono essere Errani e Giorgi per poi poter far crescere e lanciare le tante giovani (classi 95-96-97) che ci sono.