Il Governo riconosce il CIP Ente Pubblico

Pancalli: Con l'approvazione, da parte del Governo, della riforma che riconosce il Cip quale Ente Pubblico si dà pieno riconoscimento alla mission e alla funzione sociale del movimento paralimpico italiano

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E' un momento veramente importante per il Presidente Pancalli e per tutto il movimento paralimpico italiano, il Governo ha compiuto un passaggio atteso da anni e che finora non si era mai concretizzato: da oggi il Comitato Italiano Paralimpico è un Ente autonomo di diritto pubblico.

La soddisfazione è, giustamente, tutta nelle parole e nei sorrisi del presidente del CIP Luca Pancalli: "Con l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della riforma che prevede il riconoscimento del Cip quale Ente autonomo di diritto pubblico, si dà pieno riconoscimento alla mission e alla funzione sociale del movimento paralimpico italiano. Si tratta di un passaggio storico che rappresenta per noi un nuovo punto di partenza. Con questa nuova veste giuridica sarà più semplice ed efficace il rapporto tra il Comitato Italiano Paralimpico e gli altri soggetti pubblici che operano nel comparto socio-sanitario e con la scuola, con l'obiettivo di dare maggiore impulso, sul territorio nazionale, alla promozione e all'avviamento alla pratica sportiva delle persone con disabilità.

Senza dimenticare - ha tenuto a spiegare Pancalli - l’attività strettamente agonistica e le azioni a supporto degli atleti interessati alla partecipazione ai Giochi Paralimpici e alle maggiori competizioni internazionali, nonché il sostegno a tutte le Federazioni, Discipline Associate, Enti di Promozione, Società sportive e Associazioni Benemerite riconosciute dal CIP​".

"Non posso dunque che esprimere - aggiunge Pancalli - grande soddisfazione e un sentito ringraziamento al Parlamento e al Governo italiano. Un ringraziamento speciale va al ministro dello Sport Luca Lotti che ha sempre mostrato grande amicizia e vicinanza nei confronti dello sport paralimpico italiano",

"Si realizza, così, un sogno per tante persone - conclude Pancalli - che hanno lavorato, in questi anni, nell'ombra e non senza difficoltà per dare dignità a un movimento che si è sempre battuto per garantire, attraverso lo sport, dignità e pari opportunità alle persone disabili".