Mondiali U23: Italia 8 medaglie e 2 ori

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Credit FIC (ph Mimmo Perna)

Squilli italiani e grandi imprese per le imbarcazioni azzurre ai mondiali under 23 che si sono svolti in questi giorni a Rotterdam nel bacino del Willem Alexander-Baan. Con la maglia listata a lutto, in memoria delle vittime del terremoto del Centro Italia, la nazionale italiana di canottaggio si aggiudica 8 medaglie (2 ori) altri buoni piazzamenti e si piazza terza nel medagliere overall per nazione subito dietro all’Olanda e alla Germania.

A Rotterdam gli azzurri hanno quindi dimostrato di avere una rosa giovanile molto competitiva sia in campo maschile che in quello femminile e questo significa buone prospettive per la nazionale maggiore, soprattutto in vista delle olimpiadi prossime di Tokyo (2020). Nella due giorni di gare la delegazione azzurra ha piazzato quasi tutti gli armi sul podio. A vincere le medaglie il quattro senza pesi leggeri, primo, il doppio pesi leggeri maschile, secondo, il doppio pesi leggeri femminile e il quattro di coppia under 23 maschile, entrambi terzi. E ancora, un oro nel quattro senza pesi leggeri femminile, 2 medaglie d’argento nel quattro con e nel due senza femminile e un bronzo nel quattro di coppia pesi leggeri maschile. La medaglia d’oro vinta dal quattro di coppia pesi leggeri femminile di Paola Piazzolla, Asja Maregotto, Allegra Francalacci e Giorgia Lo Bue è stata senza storia, le quattro ragazze sono state autrici di un’autentica cavalcata delle Valchirie che ha permesso loro di conquistare il titolo iridato di categoria e di strappare il record mondiale di specialità alla Cina – fissato sempre ad Amsterdam nel 2011 (6.30.71) – abbassandolo di 3 secondi e 43 centesimi. Una gara che ha visto le azzurre sempre all’attacco e, dopo aver ricuperato il gap iniziale, piombare sul traguardo davanti alla Svizzera, seconda, e alla Germania, terza.

Molto diversa invece la dinamica che ha portato l'Italia ad aggiudicarsi la seconda medaglia d'oro con il quattro senza pesi leggeri di Alberto Di Seyssel, Stefano Oppo, Piero Sfiligoi e Paolo Di Girolamo: dopo una partenza in sordina, ha iniziato un pressing sugli avversari contribuendo ad alzare il ritmo di gara. Palata su palata gli azzurri hanno ricuperato il distacco dalla Germania e sul finale hanno piazzato un serrate che ha fiaccato sia le speranze auree tedesche e sia quelle inglesi.

Le due medaglie d’argento sono arrivate, invece, la prima dagli uomini del quattro con, formato da Raffaele Giulivo, Filippo Mondelli, Leonardo Calabrese, Leonardo Pietra Caprina e dal timoniere Giorgio Crippa. Una formazione che, dopo una partenza non proprio veloce, ha impostato il ritmo di attacco e, palata su palata, è riuscita a risalire dal quinto posto iniziale fino alla seconda posizione alle spalle della Nuova Zelanda che ha sopravanzato la barca azzurra per soli 84 centesimi. La seconda è arrivata dalle donne del due senza pesante di Ludovica Serafini e Carmela Pappalardo. Una barca che, come da copione italiano, dopo una partenza non velocissima ha iniziato rosicchiare il distacco iniziale vincendo, con una chiusura spettacolare, una splendida medaglia d’argento alle spalle del Canada.

La medaglia di bronzo, è arrivata dal quattro di coppia pesi leggeri maschile, di Alfonso Scalzone, Edoardo Buoli, Davide Magni e Gabriel Soares. Per il quartetto leggero è stata una gara che li ha visti sempre in posizione da podio e sempre in contatto con la Gran Bretagna e la Germania avvicendatesi al comando per tutti i duemila metri. La barca azzurra, però, non ha mai mollato un colpo e, attaccando a ogni palata, è riuscita a rimanere sul podio rintuzzando gli attacchi che le arrivavano dal Canada, fermatosi al quarto posto. L’Italia per soli 6 centesimi si è vista superare dalla Germania che si è presa l’argento.