Mondiali di volley, Italia campione del mondo 2022: Polonia battuta 3-1

Festeggiare con sobrietà e deprimersi con coraggio, è il motto di Fefè De Giorgi, il vero MVP di questi mondiali, competente, pragmatico e soprattutto saggio, lui che da giocatore ha fatto parte della "Generazione di fenomeni" che vinse tutto con Julio Velasco ora da CT ha trasformato una buona/ottima squadra in un team vincente che in un anno ha vinto prima i Campionati d'Europa e poi il Mondiale, ora manca solo l'oro olimpico e sogniamo per Parigi 2024.

Fabrizio d'Andrea (ph. credit Federvolley)

(02/10/2022) Una pagina meravigliosa di sport l'ha messa a segno l'Italvolley che a sorpresa, ma non troppo, ha vinto i Mondiali che si sono disputati in Polonia riportando nel "Bel Paese" un titolo che mancava da 24 anni. La stella polare di questo splendido successo è un piccolo grande uomo che si chiama Fefè (Ferdinando) De Giorgi: il ct campione del mondo di volley ha portato un concetto che ha ripetuto in continuazione ai suoi giocatori e che evidentemente ha fatto breccia nella squadra visto che nel 2021 è diventata Campione d'Europa e dopo 12 mesi porta a casa nientepopodimeno che la Coppa del Mondo: le sue parole: "E’ impossibile che le cose vadano sempre bene, lo sport è fatto di questo e devi allenare i giocatori per questo. Io dico sempre: festeggiare con sobrietà e deprimersi con coraggio

Per chi non conosce bene De Giorgi possiamo dire che il Commissario tecnico (pugliese) è un vero saggio, un uomo simpatico e pronto alla battuta ma con una testa e un QE che hanno in pochi. Tanta saggezza mischiata ad una enorme esperienza maturata sui campi prima da giocatore (a livello di nazionale vinse tutto nella nazionale di Julio Velasco, la "Generazione di fenomeni dei vari Lucchetta, Zorzi, Gardini, Tofoli, Cantagalli e Bernardi ecc) e poi da allenatore: Fefè (come è ormai conosciuto in tutto il mondo) ha allenato club in Italia e in Europa e poi come CT la Polonia prima di approdare sulla panchina più ambita e amata, quella dell'Italvolley.

De Giorgi è arrivato alla guida degli azzurri lo scorso anno, la nostra nazionale nell'ultimo decennio è stata tra le più forti del panorama mondiale ma senza brillare realmente, sono sempre mancati gli acuti, quelli che portano agli allori pesanti. Da uomo che conosce bene la vita il Fefè nazionale ha prima messo mano al gruppo lasciando a casa, a volte dolorosamente, i senatori della squadra come Ivan Zaytsev, e poi ha amalgamato la rosa inserendo e puntando forte su un nucleo di giovani: in alcuni casi il CT è sembrato al limite della follia come quando ha chiamato in squadra Yuri Romanò, un giocatore che fatica a trovare un posto tra i team della Super Lega (Serie A italiana).

Dunque le scelte coraggiose gli hanno dato ragione. Fefè nel giro di 12 mesi ha trasformato questa nazionale da una buona squadra in una nazionale vincente e ammirata in tutto il mondo. E si che gli Europei 2021 sono stati una sorpresa ma si poteva dire (sbagliando): la fortuna dei neofiti però poi i mondiali hanno dimostrato ampiamente che questi ragazzi forgiati dal CT (Giannelli, Michieletto, Romanò, Lavia, Balaso, Anzani, Pinali Sbertoli, Recine) sono forti (come il movimento dimostra visto che a livello juniores stiamo vincendo tutto sia con le ragazze che con i ragazzi) e con una personalità enorme. 

Scommessa (forzando un po' il concetto) vinta, i nostri eroi guidati da un nocchiero invincibile sono sul tetto del mondo: ora manca un solo grande trionfo, l'oro olimpico, l'appuntamento è a Parigi tra due anni (2024). sarebbe una tripletta meravigliosa, da annali. E chissà se questo piccolo grande uomo insieme al suo favoloso gruppo non rompa questo sortilegio, questo tabù che fin dagli anni '90 ha impedito (sfortuna, infortuni e, a volte, qualche scelta sbagliata ) alla nostra nazionale di diventare campione di Olimpia. Certo a quel punto Fefè si meriterebbe il titolo di commendadore d'Italia e anche una meritata pensione perché più di così proprio non potrebbe fare.

Dal punto di vista tecnico mi piace soffermarmi sulla finalissima. Il cammino dell'Italvolley è stato magnifico in tutto il percorso ma l'atto conclusivo è stato un vero e proprio capolavoro: La Polonia era campione del mondo in carica dal 2014: eh si aveva vinto consecutivamente le due edizioni precedenti e si era acchittata questa edizione in casa. Una formazione molto forte quella polacca (fisicamente e tecnicamente) che a Ketowice si giocava la possibilità di vincere per la terza volta di fila come solo Italia e Brasile in passato hanno saputo fare. Ebbene, nel catino infuocato (15 mila urlatori polacchi) di Katowice i padroni di casa partono a tutta e fanno la voce grossa ma i "nostri" col sapiente nocchiero De Giorgi non perdono la testa e sciorinano una grande pallavolo con dei micidiali monster block e con attacchi imprendibili. Gli azzurri fin dai primi punti del secondo set riescono a cambiare l'inerzia del match a loro favore e da quel momento i ragazzi del CT non si distraggono più e vanno dritti fino a buttare giù l'ultimo pallone che fa esplodere di gioia gli italiani sugli spalti e tutti noi a  casa a saltare e gioire sul divano. 

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)