Pellegrini, l'addio alle gare della più grande atleta dello sport italiano

"The Last Race", è il nome che la Federica nazionale ha voluto dare alla sua ultima gara di nuoto. L'addio ufficiale è avvenuto a Riccione durante i Campionati Assoluti Italiani Invernali in vasca corta. L'azzurra del nuoto più vincente di sempre ha vinto il titolo dei 200 metri stile libero e poi ha dato il via alla festa con la passerella nella quale ha voluto al suo fianco le avversarie che ha incontrato durante i suoi venti anni di attività agonistica tra le quali Sarah Sjostrom, Evelyn Verraszto, Camelia Potec, Sara Isakovic, Femke Heemskerk e con la cuffia della povera Camille Muffat.

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Fabrizio d'Andrea (ph. Credit https://www.federnuoto.it/)

(07/12/2021) Stavolta è proprio vero, Federica Pellegrini ha salutato tutti e senza rimpianti ha chiuso un capitolo meraviglioso della sua vita durato quasi venti anni. La Divina dunque ha chiuso la sua carriera sportiva tra le mura amiche, in Italia e più precisamente a Riccione in occasione dei Campionati Assoluti in vasca corta. Anche questa volta la veneta ha vinto il titolo dei 200 metri stile libero ma questo è un dettaglio, poi ha dato il via alla festa con i saluti, le lacrime e i ricordi che affioravano vorticosamente nela sua mente, e nella nostra che abbiamo assistito e tifato per lei, e a questo proposito è stato bello vedere che alcune campionesse (del passato e del presente) sue grandi avversarie sono venute ad omaggiarla e a passare una giornata insieme a lei: tra queste c'erano  Sarah Sjostrom, Evelyn Verraszto, Camelia Potec, Sara Isakovic, Femke Heemskerk e con la cuffia della povera Camille Muffat (venuta a mancare per uno sfortunato incidente). 

Dunque è finita davvero, non vedremo più a Pellegrini in vasca a gareggiare per il "tricolore" e come succede sempre in questi casi è tempo di bilanci. La veneta ha vinto così tanto che se mi mettessi a scrivere tutti i titoli e trofei che ha conquistato starei qui a scrivere per una giornata intera, la sua stella inizò a brillare prestissimo: alle olimpiade di Atene del 2004 lei aveva 16 anni e 12 giorni e balzò alle cronache grazie alla medaglia d'argento nei 200 sl. ricordo benissimo quella giornata quando davanti alla tv vedevo questa ragazzina dal viso sbarazzino (e praticamente sconosciuta ai più) che in modo piacevolmente sfrontato affrontava la prima bellissima pagina della carriera.

E da lì in poi una lunga cavalcata: tanto per dare la misura della sua grandezza basta dire che ha vinto 58 medaglie internazionali (solo in vasca da 50 mt), tra cui 2 medaglie olimpiche, 1 oro olimpico (Pechino 2008), 5 finali olimpiche consecutive nella stessa gara (ovviamente i suoi 200 sl), 6 titoli mondiali, 7 Titoli europei, 180 titoli italiani, 11 medaglie ai Campionati mondiali e 20 medaglie ai Campionati Europei.

La Pellegrini è senza ombra di dubbio nel pantheon delle più forti sportive italiane di sempre insieme a Ondina Valla, Sara Simeoni, Deborah Compagnoni e Valentina Vezzali. Se lo merita non solo perché ha vinto tantissimo ma anche perché ha saputo rimanere ai vertici mondiali per tutti i venti anni della sua carriera.

Tutto quello che è nel suo palmares se lo è preso grazie al suo talento, al suo carattere di ferro e la voglia inscalfibile di primeggiare. Passavano gli anni e le avversarie cambiavano ma lei era sempre lì a salire sul podio, è stata una parabola sportiva meravigliosa (che meriterebbe un film) malgrado di problemi ne abbia avuti tantissimi: l'ansia e la depressione, la morte del suo amatissimo Castagnetti e varie vicende interne alla nazionale che hanno portato al parziale flop delle olimpiadi di Londra. Mi piace menzionare gli allenatori che hanno contribuito a plasmare questo fenomeno della piscina: Massimiliano Di Mito, Alberto Castagnetti, Stefano Morini, Philippe Lucas, Federico Bonifacenti, Claudio Rossetto e Matteo Giunta che ha avuto il merito di rigenerarla proprio nell'ultima parte della sua vita sportiva. 

Adesso la Pellegrini si dedicherà ad altro ma sempre nell'ambito dello sport, metterà a frutto la sua intelligenza e le sue competenza nel Cio (Comitato Olimpico Internazionale), la campionessa azzurra infatti è stata eletta nella Commissione atleti del Comitato Olimpico Internazionale (ottenendo 1658 voti tra gli atleti stessi e come solo a Manuela Di Centa era riuscita in passato) con l'intento di occuparsi di doping e del bene degli atleti.  

Insomma non ci libereremo di Federica Pellegrini e per fortuna aggiungo.

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)