Coppa del mondo, l'Italia domina nello sci, snowb, biathlon, velocità e alpinismo

Federica Brignone, Dorothea Wierer, Michela Moioli, Robert Antonioli, Roland Fischnaller e Simone Origone portano in alto il tricolore vincendo la Coppa del mondo generale nei loro rispettivi sport facendo dell'Italia la nazione più vincente della stagione 2019-2020 per gli sport invernali.

Fabrizio d'Andrea (Ph. Credit https://www.fisi.org/)

(15/03/2020) Il coronavirus mette bruscamente fine alla stagione invernale ed è un peccato non poter festeggiare (e sarebbe di cattivo gusto vista la gravità della situazione e i bollettini quotidiani emanati dalla Protezione Civile) ma questa appena conclusa resta l'anno più vincente per l'Italia negli sport invernali e questo proprio nell'anno in cui la FISI (federazione Italiana Sport Invernali https://www.fisi.org/) compie 100 anni (1920-2020) di attività.

Se chiudiamo gli occhi e mettiamo momentaneamente da parte (solo per un po' eh) la pandemia da virus che ha messo a nudo le debolezze della nostra civiltà ci accorgiamo di aver vissuto un anno straordinario: davvero fuori dalle previsioni quindi è giusto esaltare le gesta dei nostri campioni, per i festeggiamenti aspetteremo periodi migliori. 

Abbiamo atleti e atlete che hanno saputo tirar fuori classe e grinta in tutte le gare e specialmente in quest'ultimo mese e mezzo quando vi assicuro era difficile essere italiano e attraversare l'arco alpino perché tutti ci guardavano storto: praticamente ci additavano come gli untori dell'Europa quando poi si è capito chiaramente che le cose erano ben diverse.

Abbiamo vinto la Coppa del mondo generale un po' dappertutto, sci alpino, snowboard, la velocità, l'alpinismo e il biathlon. Non siamo più solo un popolo di sciatori ma abbiamo atlete e atleti che sanno sacrificarsi e primeggiare in ogni tipo di disciplina come mai era successo nelle epoche passate. Questo significa quanto ampia e profonda è la forza delle singole federazioni che fanno parte della Fisi: quindi grandissimi applausi agli atleti (di cui ora parlerò) ma è doveroso estenderli ai dirigenti, i tecnici, allenatori e accompagnatori perché tutti hanno contribuito al raggiungimento di questi risultati.

I campioni del mondo. Voglio iniziare da Federica Brignone, la prima donna nello sci alpino a vincere la Coppa overall: ora va a fare compagnia a gente del calibro di Gustav Thoeni, Piero Gros, Alberto Tomba. la valdostana è l'esempio assoluto di dedizione e passione: la classe e la tecnica sono sempre stati il suo marchio di riconoscimento ma anno dopo anno la figlia di Ninna Quario ha migliorato ogni aspetto della sua sciata tanto che da specialista del gigante è diventata una polivalente di livello mondiale andando a podio anche nelle discipline veloci (discesa e SuperG). Che dire di questo suo anno meravigliosa? I numeri parlano da se: 5 vittorie, 8 podi e 1378 punti. Lei è andata forte ovunque mettendosi dietro tutte le avversarie a partire dal grande talento che è la slovacca Petra Vlhova. Lo so, un discorso a parte lo meriterebbe Mikaela Shiffrin, lei è la più grande di tutte e se non ci fosse stata la tragedia della morte del papà avrebbe vinto la overall anche quest'anno, tanto che pure se assente per due mesi alla fine si è piazzata seconda dietro Federica. Sono sicuro che la vità le restituirà quanto gli è stato tolto quest'anno ma questo non inficia i meriti della nostra Brignone.

Poi mi preme parlare della valtellinese Michela Moioli che con quella di quest'anno ha vinto la terza sfera di cristallo consecutiva. Una grande impresa perché ripetersi a questi livelli con il numero di campionesse che competono contro di lei non era per nulla scontato. La Moioli (campione olimpica in carica non dimentichiamocelo) è una forza della natura, tira fuori forza e determinazione anche quando meno te lo aspetti. Ha vinto quattro volte quest'anno e poi è sempre stata competitiva. Per lei ci sono 32 podi in CdM: 15 vittorie, 9 secondi posti e 8 volte sul terzo gradino del podio.

Sempre nello snowboard dobbiamo brindare a Roland Fischnaller. L'altoatesino (è di Bressanone) ormai quarantenne è un portento di longevità, ha vinto medagli e coppe di ogni tipo. Lui è specializzato nel parallelo (sia speciale che gigante) ma quest'anno mette la ciliegina sulla torta tornando a vincere anche la overall a 8 anni di distanza dalla sua prima volta. Fantastico atleta che vanta 40 podi complessivi: 18 vittorie, 14 secondi posti e 8 terzi posti. 

La carellata dei nostri campioni continua con Dorothea Wierer. L'atleta di Brunico ha fatto filotto vincendo sia la coppa del mondo generale per la seconda volta consecutiva che quella di specialità della partenza in linea. Ma come dimenticare le sue geste ai Mondiali di casa: ad Anterselva infatti l'azzurra è stata protagonista assoluta mettendosi al collo due ori (nell'inseguimento di 10 km e nella gara individuale di 15 km) e due argenti: nella gara a partenza in linea e nella staffetta mista (con Lisa Vittozzi, Lukas Hofer e Dominik Windisch). Voglio ricordare che Dorothea è la terza atleta di sempre ad aver ottenuto un successo in tutti i sette formati di gara del biathlon dopo due mostri sacri di questo sport come i francesi Martin Fourcade e Marie Dorin.

Ora tocca a Simone Origone. Eì il fuoriclasse assoluto dello sci di velocità (conosciuto anche come chilometro lanciato). Nel 2020 ha fatto l'en plein aggiudicandosi sei gare su sei, per i suoi avversari non c'è stato nulla da fare. L'aostano (che fa parte dell Gruppo Sportivo dell'Esercito) ha riempito la bacheca con questa che è la coppa n.12 per lui. Ma come vi dicevo Simone ha la bacheca stracolma, vanta infatti il record assoluto di velocità (arrivò a 252,987 km/h il 26 marzo 2016 sulla pista di Les Arcs) e poi è salito per ben 97 volte sul podio: con 50 vittorie, 28 secondi posti e 19 terzi posti.

Ultimo ma non per importanza Robert Antonioli (valtellinese di Sondalo), quando la Federazione Internazionale di sci alpinismo ha deciso di annullare le finali di Coppa del mondo previste a Madonna di Campiglio è partita la hola perché l'azzurro diventa automaticamente il Campione del mondo. Antonioli chiude quindi la stagione al primo posto della generale con 488 punti, davanti a Davide Magnini con 315 e all'elvetico Werner Marti con 314 punti. Quarto posto per Michele Boscacci a quota 291. L'atleta dell'Esercito è da tre anni al vertice di questa disciplina (dove l'Italia vanta una buona tradizione) tanto che ha conquistato 28 podi: 15 vittorie, 7 secondi posti e 6 terzi posti.

Il circo bianco chiude quì con la speranza che in pochi mesi il mondo riesca a risolvere un problema così grave come il Cov2 e che da novembre prossimo si possa ricominciare ripensando a questi mesi come un brutto incubo che abbiamo alle spalle.

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)

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