Coppa del mondo, sci: Goggia e Bassino vincono le coppe di discesa e gigante

Petra Vlhova e Alexis Pinturault conquistano la coppa del mondo generale, l'Italia porta a casa due coppe di specialità ma complessivamente è stata un'annata sotto le aspettitive e lo testimonia lo scarso bottino conquistato ai Mondiali di Cortina (oro in combinata della Bassino e argento in gigante con De Aliprandini) e la crisi di risultati in Coppa del mondo coperti parzialmente dalle prestazioni dei nostri fuoriclasse Dominik Paris, Sofia Goggia, Marta Bassino e Federica Brignone.

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Fabrizio d'Andrea (Ph. credit Pentaphoto | © Copyright /Michela Andreola)

(24/03/2021) Cala il sipario sulla stagione 2021 di sci alpino, a conti fatti è stato un anno che ci ha fatto divertire molto malgrado tutte le difficoltà dovute al Covid: a partire dai rigidi protocolli che sono stati un incubo per tutti (staff tecnici, atleti/e, media) ma che si sono resi necessari a garantire un regolare svolgimento delle gare.

Questa stagione per la prima volta nella storia (e forse non l'ultima ahimé) è stata caratterizzata dall'assenza del pubblico e tutti possono facilmente capire l'atmosfera surreale che si registrava lungo la pista. Nei tracciati vedevamo disseminati solo i tecnici delle squadre e i numerosi volontari chiamati a sistemare la pista. Per il resto niente tifo, niente coinvolgimento, niente adrenalina che normalmente galvanizza gli atleti fino a spingerli al limite delle loro possibilità. Tutto molto triste sia a vedere le gare sul posto che in televisione ma inevitabile, sapevamo tutti fin dal principio che era la condizione unica e necessaria affinché si gareggiasse.

I vincitori del 2021.Sicuramente Alexis Pinturault e Petra Vlhova. I due hanno meritatamente conquistato la Coppa del mondo generale (overall), per il francese è il giusto coronamento di una carriera sempre al vertice: lui è tra i pochi che batteva quel fenomeno di Marcel Hirscher in gigante e poi è completo in tutte le specialità. La slovacca si è imposta grazie ad un rendimento altissimo mantenuto dall'inizio alla fine. Voglio fare una menzione speciale a due campioni: Beat Feuz e Katharina Liensberger, a loro va il mio personale premio MVP per quello che hanno dimostrato: lo svizzero ha vinto per il quarto anni di seguito la coppa di discesa libera come solo Franz Klammer (cioé il più forte discesista di tutti i tempi) è riuscito a fare in carriera: vi assicuro un risultato enorme anche vista la concorrenza. E poi l'austriaca (la vera sorpresa della stagione) che ha avuto una crescita sbalorditiva: in Coppa del mondo ha vinto la coppa di Slalom speciale e lo ha fatto prendendo letteralmente a randellate le avversarie che ogn volta hanno dovuto subire distacchi di oltre un secondo. La tirolese ha una sciata che fa stropicciare gli occhi, in apparenza molto semplice ma in realtà esprime grande tecnica e potenza al tempo stesso. La Liensberger ha dominato anche i Mondiali di Cortina, sulle Tofane ha conquistato due ori (in combinata, a pari merito con la Bassino, e in slalom) e un bronzo in gigante (a 9 cetesimi dall'oro ma solo perché è scivolata a metà della seconda run finendo praticamente sdraiata sulla pista).

Gli azzurri. Stagione esaltante per Sofia Goggia che ha vinto la coppa del mondo di discesa libera, la valtellinese quando è scesa in pista ha praticamente dominato e la sua superiorità è stata tale che neanche l'infortunio subito a Garmish lo scorso 31 gennaio (la frattura del piatto tibiale del ginocchio destro) che l'ha tenuta fuori dalle gare per il resto dell'anno ha consentito alle avversarie di raggiungerla. Certo l'infortunio è costato caro a Sofia che non ha potuto gareggiare nei Mondiali, è stata una grave perdita per l'Italia perché le piste della "perla" delle Dolomiti sembrano fatte su misura per lei: sono convinto che Sofia poteva vincere l'oro sia in Discesa che in SuperG. 

Stagione magnifica anche per Marta Bassino che si porta a casa la Coppa di gigante, la venticinquenne cunese sembra aver raggiunto il pieno della maturità psicofisica, quest'anno ha messo in pista la sua grande classe unita ad una sicurezza e tranquillità mentale che finora non aveva mai mostrato. Marta ha destato la meraviglia di tutti i tecnici ma dispiace che sia arrivata al momento topico della stagione (i Mondiali di Cortina) non al top. Direte voi: "ma ha vinto l'oro in combinata"! Vero ma non dobbiamo nasconderci dietro un dito, la sua gara era il gigante e li è andata male. Il 2021 è stato il primo anno che la venticinquenne cunese ha gareggiato a grandi livelli e sono convinto che abbia raggiunto l'esperienza per fare anche di più: è una campionessa in gigante, è forte in SuperG e se lavorasse per migliorare in slalom speciale allora potrà dire la sua anche per la Coppa del mondo generale.

Senza voto la stagione di Dominik Paris. Qualche alto e alcune delusioni (compreso ai Mondiali di Cortina dove si aspettava di andare a medaglia) ma era da mettere in conto. Il campione tirolese è rientrato da un gravissimo infortunio e il 2021 è servito per fargli trovare la condizione fisica e la convinzione che è tornato a grandi livelli. Insomma è stata un'annata di transizione, sono però certo che nel 2022 ritroveremo un Paris vincente e protagonista, sia per la conquista della coppa del mondo di discesa libera sia per salire sul podio alle olimpiadi di Pechino.

Le note dolenti. La prima che viene in mente è Federica Brignone, una delusione quest'anno: pochi acuti in Coppa del mondo e male ai Mondiali di Cortina. Lo sa bene la valdostana che il 2021 non può essere stato un anno soddisfacente. Può essere dipeso da un minimo di appagamento dopo aver conquistato la Coppa del mondo generale 2020, si tratta di un fatto inconscio e non voluto ma inevitabile quando si raggiunge l'obiettivo massimo per un atleta. Sono seguite un po' di polemiche e di stanchezza tanto che alle finali di Lenzerheide Federica ha fatto intendere di non essere sicura di continuare: penso che le sue diciarazioni siano state solo frutto di stanchezza mentale e rabbia per come sono andate le cose. La Brignone è una campionessa, questa estate vicina ai suoi cari e alle persone cui vuole bene ricaricherà le pile e si presenterà al cancelletto d partenza deella stagione 2022 perché può dare ancora tanto a questo sport.

Abbiamo pochi campioni e dietro loro il livello delle squadre scende enormemente. Anche quest'anno dobbiamo dare voti negativi per il resto deli team femminile e maschile. Prendiamo atto della reltà, dietro Goggia, Brignone, Bassino, Dominik Paris e, un po' meno per una questione d'età, Christofer Innerhofer, c'è davvero poco. Nello slalom speciale non siamo mai competitivi, né con le donne (da sempre però) e anche le giovani (Peterlini, Gulli, Della Mea) non danno tanta affidabilità per i prossimi anni, né tra gli uomini dove abbiamo un ottimo prospetto in Alex Vinatzer che ha dimostrato di andare forte ma deve fare ancora tanta ma tanta esperienza. Per il resto arranchiamo tanto perché atleti come Moelgg, Gross e Razzoli sono agli sgoccioli della loro carriera: insomma hanno dato tanto e sarebbe ingeneroso chiedergli la luna. Con gli uomini siamo molto carenti anche nel gigante, per dare la misura del problema basta guardare a De Aliprandini che è il nostro migliore gigantista ma ha trenta anni e non ha ancora conquistato un podio in Coppa del mondo pure se ha griffato l'impresa di Cortina (con l'argento). Si parla tanto di alcuni giovanissimi come Franzoni e Della Vite ma è davvero prematuro perché questi ragazzi ancora non si sono affacciati i Coppa del mondo. Ma continuiamo nel nostro excursus, se togliamo Goggia e Brignone tra le ragazze non vedo un buon futuro neanche nelle specialità veloci. Le giovani emergenti come le Delago (Nicol e Nadia), Lolli Pirovano, Roberta Melesi e Irene Curtoni non sembrano in grado (ma spero tanto di sbagliarmi) di primeggiare a livello internazionale.

Ora per gli atleti è tempo di riposare ma spero che il presidente della Fisi Flavio Roda e i tecnici invece si mettano subito al lavoro per pianificare il prossimo anno, tra Copa del Mondo e olimpiadi di Pechino c'è tanto da fare per migliorare la squadra e il tempo a disposizione è poco.

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)