Davis, Fognini non basta l'Italia è fuori

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Foto Costantini (da www.federtennis.it

Nulla da fare per l'Italia del tennis, sconfitta per 3-1 ed eliminata nei quarti di finale dagli argentini che a conti fatti si sono dimostrati più squadra degli azzurri tanto da tenere come riserva il loro grande talento, il rientrante Juan Martin Del Potro, schierato solo nel doppio vinto insieme a Guido Pella. Il resto lo hanno fatto Delbonis e Monaco. Il capitano dell'Italia Corrado Barazzutti a differenza del team sudamericano ha potuto contare solo su un buon Fognini, che ha tirato fuori tutto il carattere necessario in queste sfide ma che è stato sfiancato da tre durissimi match sostenuti in poco più di 24 ore e per questo, nella giornata decisiva, non è riuscito a battere Delbonis e prolungare l'incontro all'ultimo singolare.

Una sconfitta quindi che lancia in semifinale l'Argentina e lascia all'Italia un po' di rimpianti. Primo perché si è giocato in casa, a Pesaro, e questo fattore deve diventare in futuro un punto di forza imprescindibile. Secondo, perché la squadra non attraversa il suo migliore momento tecnico/fisico per giocarsi alla pari queste partite così importanti: già non abbiamo un elevato numero (eufemismo) di tennisti di qualità e se uno di questi manca ed un altro non è al cento per cento della condizione fisica beh, allora la frittata è fatta.

L'Italia è una buona squadra quando è al completo e in salute. Questo è proprio quello che è mancato a Pesaro: il numero due italiano, Andreas Seppi, non è arrivato al meglio della condizione fisica, l'altoatesino ha sofferto molto i dolori alla schiena (cosa non rara per i tennisti), cosa che ha pregiudicato la sua performance nel match perso con Delbonis e che poi gli ha impedito di scendere in campo (sabato) per il doppio insieme a Fognini, fresco di matrimonio con Flavia Pennetta. A questo c'è poi da aggiungere l'assenza forzata di Simone Bolelli, il bolognese (buono come singolarista e titolare in doppio con Fognini) per risolvere i problemi ai tendini del ginocchio sinistro (che lo hanno tartassato per molti mesi) si è dovuto operare ai primi di luglio mettendo così la parola fine alla sua stagione 2016. Questo ovviamente senza nulla toglere a Paolo Lorenzi, un discreto giocatore e serio professionista che, per quel che ha potuto, ha supportato Fognini nel doppio, perso 6-4 al quinto set dopo aver rimontato due set di svantaggio (altro rammarico di questo incontro con l'Argentina).

E' vero non siamo stati fortunati, forse anche la pioggia ci ha messo del suo, ma ricordiamoci (e ricordiamolo alla Federazione italiana) che se non riusciremo ad avere una base di almeno 6 o 7 giocatori "da primi 50 del mondo" l'Italia di Davis andrà molto spesso in sofferenza come è successo a Pesaro. Per il futuro urge programmazione, c'è necessità di lavorare sui giovani e di ampliare la base di tecnici preparati.