Europei di canottaggio, Poznan: Italia ok, seconda dietro l'Olanda con 11 medaglie

Agli European Champions di Poznan 2020 gli azzurri sono andati bene sia nei pesi leggeri che nelle specialità olimpiche, 11 podi complessivi (5 ori, 4 argenti e 2 bronzi), il 2° posto assoluto nella manifestazione e 6 medaglie nelle armi olimpiche. Decisamente ottimi segnali in vista delle olimpiadi di Tokyo 2021. 

Fabrizio d'Andrea (ph. Mimmo Perna) Credit http://www.canottaggio.org/index1.shtml

(12/10/2020) La spedizione azzurra torna a casa con tanti allori e tanto onore. Complimenti meritatissimi alla Federazione Italiana Canottaggio che ha schierato una nazionale molto forte e competitiva in tutti gli armi: sia in quelle delle specialità olimpiche che nei pesi leggeri. Questa è la strada giusta in vista delle Olimpiadi del prossimo anno a Tokyo, sperando che ci siano perché questo significherebbe essere usciti fuori dalla pandemia scatenata dal coronavirus. 

Meritati applausi dunque al presidente FCI Giuseppe Abbagnale e a tutto lo staff tecnico,  questa competizione era molto attesa perché era la prima dalla ripresa dal lockdown era quindi il primo vero probante test per i nostri atleti che tornavano a confrontarsi gli avversari più quotati del continente senza avere piena contezza del loro stato di forma. 

L’Italia chiude l’Europeo assoluto al secondo posto del medagliere per nazioni con la vittoria di 11 medaglie (4 oro, 5 argento. 2 bronzo) dietro all’Olanda con gli stessi podi, ma con più medaglie d’oro (8 oro, 1 argento, 2 bronzo). Terzo posto per la Romania con 6 medaglie (4 oro, 1 argento, 1 bronzo).

6 medaglie, delle undici vinte dai nostri portacolori, sono arrivate dalle specialità olimpiche: 1 oro (doppio pesi leggeri maschile di Oppo e Ruta), 4 d’argento (quattro senza senior maschile di Castaldo, Rosetti, Abagnale, Di Costanzo, quattro di coppia senior maschile di Gentili, Rambaldi, Venier, Chiumento, quattro senza senior femminile di Ondoli, Patelli, Tontodonati, Rocek, doppio pesi leggeri femminile di Rodini, Cesarini) e 1 bronzo (due senza senior maschile di Vicino e Lodo). Una medaglia d’oro è stata vinta dal quattro con PR3 Misto, specialità paralimpica, di Scazzosi, Brancato, Bernard, Muti e Fuina al timone.

Le altre 4 medaglie sono state vinte, invece, nelle specialità non olimpiche: 2 d’oro nel quattro di coppia pesi leggeri maschile (Amarante, Vicino, Rocek, Soares) e femminile (Mignemi, Crosio, Martinelli, Noseda); 1 argento nel singolo pesi leggeri maschile (Torre) e 1 bronzo nel singolo pesi leggeri femminile (Piazzolla).

Entrando un po' di più nello specifico delle gare, entusiasmante quella del doppio pesi leggeri, di Stefano Oppo e Pietro Willy Ruta, un grande equipaggio che ha vinto sulla Germania per 13 centesimi, quanto basta per far continuare senza interruzione la loro striscia positiva di risultati. Sempre negli uomini, gare combattute anche quelle del quattro senza senior, di Matteo Castaldo, Bruno Rosetti, Giovanni Abagnale, Marco Di Costanzo, secondo dietro all’Olanda nonostante una fastidiosa labirintite che ha afflitto Di Costanzo per tutta la settimana dell'Europeo, del quattro di coppia senior maschile, di Giacomo Gentili, Luca Rambaldi, Simone Venier e Luca Chiumento, anche loro secondi dietro ad un’agguerrita Olanda che ha sempre mantenuto la prima posizione, mentre il due senza senior di Giuseppe Vicino e Matteo Lodo ha conquistato la medaglia di bronzo dietro a Romania, prima, e Croazia, seconda, al termine di una gara che li ha visti lottare per l’argento con la Croazia che ha avuto la meglio per 1”09.

Nelle donne, sempre specialità olimpiche, argento per il quattro senza di Chiara Ondoli, Alessandra Patelli, Kiri Tontodonati, Aisha Rocek, che hanno saputo tenere a distanza l’Irlanda, terza, che le ha attaccate fino alla fine, e per il doppio pesi leggeri femminile di Valentina Rodini e Federica Cesarini, brave ad incalzare l’Olanda, prima, ed a contenere la Romania, terza. Oro nel quattro con PR3 misto di Cristina Scazzosi, Alessandro Brancato, Lorenzo Bernard, Greta Elizabeth Muti e Lorena Fuina al timone che, dopo una partenza non velocissima, sul passo sono riusciti a vincere davanti alle formazioni di Ucraina e Francia. 

La strada è segnata, i segnali sono incoraggianti ma è evidente che c'è tanto da lavorare perché il vero e unico appuntamento internazionale che conta da quì alla fine del 2021 sono le olimpiadi di Tokyo: gli azzurri, come sa bene il presidente Abbagnale, dovranno continuare a crescere perché la concorrenza fuori dal "Vecchio Continente" è di grande qualità.

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)