Goggia-Fill, le punte in forma Mondiali

Il DS Massimo Rinaldi ha convocato 21 atleti (11 donne e 10 uomini) per i Mondiali di St. Moritz (7 - 19 febbraio)

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L’ultimo fine settimana di gare prima dei Mondiali di St. Moritz è stato in chiaro scuro per i colori azzurri, bene, anzi benissimo, Sofia Goggia e Peter Fill, opachi invece tutti gli altri e un minimo di campanello d’allarme dovrebbe iniziare a suonare in Casa Italia perché tra due settimane si gareggerà nell’Engandina per le medaglie mondiali. Ma iniziamo dalle note positive. La Goggia a Cortina (in discesa e SuperG) colleziona due secondi posti che la confermano tra le grandi di questa stagione, Sofia ha conquistato il nono podio dell’anno ed è terza nella classifica generale (dietro due campionesse come Mikaela Shiffrin e Lara Gut). La bergamasca ormai abbiamo imparato a conoscerla, lei scende senza paura, sempre all’attacco anche se nella seconda gara (come lei stessa ha ammesso) ha mantenuto un margine per non sbagliare. Su di lei si può contare perché ha talento, ha coraggio ed è in fiducia: in Svizzera potrà darci delle belle soddisfazione in tre discipline, la discesa libera, il supergigante e il gigante. Poi c’è Peter Fill, l’altoatesino esce rinvigorito dalle gare di Garmish perché ha conquistato un bellissimo secondo posto su una pista tecnica con un fondo che è una lastra di ghiaccio verde (perché esposta completamente a nord e sempre in ombra) e fa paura anche a questi atleti che sono fenomenali. Fill ora è il leader della classifica di discesa libera grazie ad una costanza di rendimento veramente importante. Tra poco inizieranno i Mondiali e il carabiniere di Castelrotto è in gran forma e con il suo sorriso sornione ha fatto ben capire che tutti gli altri dovranno fare i conti con lui.

Poi viene il resto della squadra. E qui cominciamo un po’ a preoccuparci. Per quanto riguarda gli uomini dobbiamo fare un distinguo, nelle discipline veloci potenzialmente siamo competitivi ma Innerhofer ha un grosso problema con la frattura del perone, è sotto cura e vedremo cosa succederà e Paris (potenzialmente un campione) va a corrente alternata. Nelle discipline tecniche siamo distanti dai minori inutile nascondercelo. In gigante abbiamo una squadra che al massimo può ambire a qualche bel piazzamento, in slalom avremmo degli atleti in grado di puntare al podio ma, va detto, sono un po’ bersagliati dalla sfortuna: Razzoli (che sarebbe il più veloce) è un anno che tribola con l’infortunio ai legamenti e non riesce a trovare la forma. Thaler paga gli anni (38 – quasi 39 – primavere), Moelgg sembra appannato proprio ora che arriva il momento clou della stagione e Gross sta affannosamente cercando di ritrovare la sua forma migliore.

E veniamo alle donne. Partiamo dalle discipline tecniche. In slalom non abbiamo atlete forti. E’ un nostro problema storico, sembra assurdo ma non ne abbiamo mai avute e forse sarebbe meglio non schierare atlete così tanto solo per far vedere che ci siamo. In gigante abbiamo una squadra veramente competitiva con due punte di diamante come le due b: Brignone e Bassino, la concorrenza però è durissima (Gut, Shiffrin, Worley, Rebensburg solo per fare alcuni nomi) ma con l’aiuto della fortuna possiamo ambire al podio. In discesa libera e supergigante la squadra è buona, Sofia Goggia a parte, fatta di atlete che normalmente fanno buoni piazzamenti e in alcuni casi riescono nell’acuto che avvicina ai primissimi posti. Poi da qui ad immaginare che possano vincere medaglie, sempre Sofia Goggia a parte, ce ne corre. Anzi sarebbe una, bellissima, sorpresona.