Italrugby, buona la prima: Fiji Ko 19 a 10

ll primo test match novembrino si è svolto a Catania. Il CT O'Shea ha messo in campo tanti volti nuovi come Licata, Budd, Hayward, Violi e McKinley. Una meta di Ferrari e i "piazzati" di Canna e Mckinley hanno fatto la differenza contro i fijiani. Il prossimo sabato a Firenze giocheremo con l'Argentina mentre il 25 novembre ci sarà il  terzo e ultimo test match a Padova dove l'Italia affronterà il Sudafrica.

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Ci voleva una vittoria per mettersi alle spalle tutte le sconfitte incassate dall'Italrugby nelle passate stagioni (9 ko consecutivi incamerati nel 2017) e la vittoria è arrivata. Niente di che va detto perché abbiamo battuto un "quindici" non trascendentale come quello fijiano (che ahimé ci è pure avanti nel ranking mondiale) ma comunque un risultato che riporta il sorriso in Casa Italia. Come al solito abbiamo vinto senza mostrare un grande gioco ma di contro abbiamo messo in campo tanta buona volontà, un buon tiratore come Canna (ma anche McKinley), il giusto possesso palla e molti giovani nuovi che, supportati dal solito grande capitano, Sergio Parisse, hanno fatto vedere di poter vestire questa maglia soprattutto se continueranno a lavorare per limare i loro difetti.  Insomma sembra che siamo nella direzione giusta per costruire una rosa più larga e competitiva in vista del Sei Nazioni 2018 e del Mondiale in Giappone del 2019..

Come ha giustamente ammesso il nostro CT O'Shea, a fine gara, questa era una occasione da sfruttare perché l'Italia non vince spesso e poi, aggiungo io, sappiamo tutti che i successi fanno bene, danno morale, migliorano l'autostima del gruppo e permettono di lavorare bene. L'Italia ha giocato meglio dei suoi avversari nella prima mezzora ma sono riusciti a capitalizzare tanto che pian piano i fijiani (che avevano una superiorità fisica enorme) hanno cambiato l'inerzia della partita. Il primo tempo finisce 10-10. Nel secondo le cose non cambiano molto, gli azzurri hanno un predominio (ripeto piuttosto sterile) nel possesso palla e i fijiani sono sempre lì attaccati nel punteggio, poi però alcuni errori pacchiani degli avversari hanno coinsentito ai nostri di calciare tre punizioni e mettere in cassaforte il punteggio fino al fischio finale per un meritato 19 a 10. Menzione speciale per i centri Castello e Boni, ottimo l'approccio di Licata (esordio in nazionale nella sua terra), bravi davvero Budd, Hayward, Violi, Bellini e McKinley. 10 in pagella al capitano Parisse. è sempre una spanna sopra gli altri ed è sempre li pronto a proteggere e aiutare i suoi compagni. Un esempio.

Dunque a Catania (a proposito complimenti ai più di 12 mila spettatori che hanno riempito gli spalti supportando gli azzurri dall'inizio alla fine) è iniziato il secondo anno del nuovo corso avviato da Conor O'Shea, il quale è consapevole che la strada è lunga è in salita perché: serve costruire un gioco degno per affrontare le più forti del lotto. Serve formare una rosa lunga per poter inserire forze fresche in campo senza perdere di competitività e, infine, serve migliorare (e tanto) nelle fasi statiche (touche e mischie) e nei punti di incontro. Tutte cose che sappiamo molto bene tutti noi amanti di questo sport (e che seguiamo le gesta dell'Italia da tanti anni ormai), quello che non sappiamo e se i buoni segnali che abbiano notato oggi contro le Fiji siano replicabili anche contro nazionali più forti: ce lo auguriamo davvero ma la risposta la sapremo presto, già dalle prossime due settimane quando incontreremo Argentina (18 novembre a Firenze) e Sudafrica (25 novembre a Padova).