Mondiali, Cortina 2021: Marta Bassino trionfa nel parallelo. Primo oro per l'Italia

L'Italia festeggia la prima medaglia a questi Mondiali, complimenti alla Bassino e dispiace per Federica Brignone esclusa per via di un regolamento assurdo. La formula del parallelo è molto divertente ma le norme vanno cambiate. Non è possibile gareggiare se una pista è più veloce dell'altra di almeno 8/9 decimi quando lo svantaggio massimo calcolato se i due atleti/e tagliano il traguardo è di 50 centesimi. Dettaglio non trascurabile perché alla fine non si tiene conto della somma dei tempi ma del tempo fatto nella seconda run. La Fis avrà l'obbligo di intervenire ed evitare altre figuracce.

Fabrizio d'Andrea

(17/02/2021) Il primo gigante parallelo della storia dei Campionati Mondiali ha regalato colpi di scena e manche decise non solo dal cronometro, ma anche dai regolamenti. L’oro della gara femminile è stato vinto ex aequo dall’italiana Marta Bassino e dall’austriaca Katharina Liensberger. Nella prima run della finalissima l’azzurra era attardata di 50/100, mentre nella seconda ha recuperato tutto lo svantaggio e chiuso con lo stesso crono. Il regolamento Fis di questa disciplina è chiaro: nelle small final e nelle big final, in caso di parità, viene assegnato lo stesso piazzamento e la stessa medaglia. Oro per due quindi sulla pista Rumerlo di Cortina d’Ampezzo; la medaglia di bronzo è invece andata alla francese Tessa Worley, eliminata in semifinale da Marta Bassino dopo un’altra parità, che ha però premiato l’azzurra perché più veloce nella seconda e decisiva manche. Liensberger invece, nell’altra semifinale, aveva vinto senza problemi nei confronti dell’americana Paula Moltzan.

Il titolo di gigante parallelo maschile è invece stato vinto dal francese Mathieu Faivre, che in entrambe le run è stato più veloce del croato Filip Zubcic, argento per 48/100. La small final è stata vinta dallo svizzero Loic Meillard che ha battuto il tedesco Alexander Schmid, uscito durante la seconda manche dopo aver accusato mezzo secondo al termine della prima. Mi sento di fare tanti applausi a Luca De Aliprandini che si è piazzato quinto. Sempre all'attacco il nostro portacolori ha perso l'occasione di vincere una medaglia scivolando e sdraiandosi sulla pista mancando poi il recupero per soli sei centesimi nella seconda run. 

Giornata di sorrisi e polemiche per l'Italia. Non possiamo nasconderci dietro un dito, quello che abbiamo visto ieri non ci è piaciuto. E non mi riferisco alla scelta del parallelo perché si tratta di una gara spettacolare e molto televisiva, riconosciuto questo va però sottolineato il disastro fatto dalla Fis (Federazione Internazionale Sci): norme cervellotiche, situazione aggravata delle scelte dei federales che solo due giorni fa hanno annunciato il format con manche secca nelle qualificazioni del mattino, tra l’altro alle Cinque Torri e non a Cortina (un’altra follia, giustificabile solo con il timore che il fondo della pista delle finali al Rumerlo non tenesse), senza aggiornare il regolamento rispetto all’unica prova disputata nella Coppa del Mondo, lo scorso novembre. E poi la credibilità del povero parallelo, al debutto iridato, è stata presa a sassate dalla disparità tra le due piste. Quella rossa dava un netto vantaggio (circa 8/9 decimi): per scelta della giuria, nella prima discesa partiva sulla blu chi aveva il peggior tempo di qualificazione. Uno svantaggio? No, perché poteva prendersela comoda e perfino saltare, tanto per regolamento la massima penalizzazione in gara 1 è di 5 decimi, scarto rimontabile, a maggior ragione se in gara 2 sei su un percorso migliore. Dettaglio non trascurabile: alla fine non si tiene conto della somma dei tempi (la Liensberger avrebbe vinto per 68 centesimi...), ma del tempo del secondo run. Se è identico, nei quarti e in semifinale viene promosso chi è in rimonta; ma nelle finali si assegnano due medaglie. Insomma un disastro.

La furia della BrignoneBenvenuti nella gara più ingiusta e assurda dell’annoIo sono nera. Queste le parole a caldo Federica, e come darle torto.  Una gara così non l’avevo mai vista: - ha proseguito una inconsolabile Federica - la più ingiusta della mia vita. Un parallelo devi disegnarlo diritto, non puoi farlo girare. Chi perde la prima manche prende al massimo mezzo secondo, ma poi nella seconda può infliggere anche 7-8 decimi e quelli vengono contabilizzati. Qui è stato decisivo, basta vedere che cosa è capitato tra i maschi a Meillard contro Zubcic. È successo anche a me? Sì (nel quarto contro Bassino), ma anche a tante altre e a tanti altri. Ci giocavamo le medaglie, eravamo a un Mondiale e invece in mondovisione è andata una gara di m...: non è giusto. Ha ragione da vendere la Brignone, speriamo possa sfruttare questa rabbia nel miglior modo possibile, cioè andando sul podio nel gigante femminile, gara che si terrà domani. Ad maiora.

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)