Mondiali di volley, l'Italia si piazza quinta ma è lontana da Polonia, Brasile e Usa

L'Italia non vince più dagli europei del 2005 con in panca il CT Montali (campionato organizzato in Italia-Serbia e Montenegro). Negli ultimi anni, a parte lo squillo olimpico (comunque importantissimo) con l’argento alle olimpiadi di Rio 2016, l’Italia ha raccolto un ultimo posto in World League, un’eliminazione ai quarti di finale agli Europei, un quinto posto ai Mondiali e una mancata Final Six nella Nations League.

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Fabrizio d'Andrea Foto Credit https://www.federvolley.it/

(02/10/2018) Archiviamo questi mondiali con un pizzico di amarezza, non tanto per il risultato, perché il quinto posto è comunque una buona posizione, ma per la constatazione che la pallavolo maschile italiana da più di dieci anni non riesce più ad entrare nell'elite mondiale di questo sport: l’analisi a freddo dell’intero torneo, parla di una nazionale che ancora non è ancora all’altezza delle più forti. Inutile girarci intorno, le nazionali che ci precedono (Polonia che si conferma campione del mondo per la seconda volta consecutiva), Brasile (da 20 anni protagonista assoluto di questo sport), USA e Serbia (ma io ci metteri anche Russia) hanno mostrato una superiorità tecnica e mentale molto netta e sarà difficile recuperare questo gap in tempi brevi.

Fa male ammetterlo ma ci sono dei limiti tecnici, caratteriali e di rosa (poco profonda) che sono emersi con la durezza di un pugno in faccia nel momento in cui il Mondiale è entrato nel vivo: cioé nelle “Final Six”. Urge un ricambio in vista di Tokyo 2020, anche generazionale, e sarà necessario saper rimpiazzare un pezzo da novanta come Osmay Juantorena che ha deciso di lasciare la maglia azzurra.

Non analizzo tecnicamente le partite del girone iniziale (tutte vinte dagli azzurri), partite facili, buone per riempire i palasport e per le dirette televisive che hanno raggiunto milioni di telespettatori. Ma quando si è alzato il livello di gioco: cioé quando sono iniziate le partite per la conquista del titolo i “nostri” hanno palesato quelle carenze che erano chiare a tutti già prima che questa competizione iniziasse. Non è un caso se l'Italia non vince più dal 2005 europei con CT Montali (campionato peraltro organizzato in Italia-Serbia e Montenegro) nel quale arrivammo primi davanti alla Russia.

Negli ultimi anni c'è stata davvero poca gloria per i nostri colori, a parte lo squillo (comunque importantissimo) dall’argento a Cinque Cerchi (olimpiadi di Rio 2016) che forse ha erroneamente illuso sulle qualità della squadra, ma poi in due anni l’Italia ha raccolto un ultimo posto in World League, un’eliminazione ai quarti di finale agli Europei, un quinto posto ai Mondiali e una mancata Final Six nella Nations League. Risultati decisamente poco lusinghieri.

Spero che la federazione (https://www.federvolley.it/) non sottovaluti questi segnali perché il movimento a livello giovanile c'è ed è una base solida su cui impostare il lavoro ma c'è la certezza che si dovrà lavorare moltissimo per cambiare questa tendenza perché le olimpiadi di Tokyo 2020 sono estremamente vicine. L'Italia ha bisogno di rigenerarsi dal punto di vista tecnico: guardate la Polonia (che dal prossimo anno potrà schierare il cubano naturalizzato Leon e diventerà un team schiacciasassi), ha presentato una squadra giovane ma fatta di giocatori tecnicamente eccelsi che sanno fare tutto (battuta, difesa muro e attacco) al massimo livello e , soprattutto, lo sanno fare nelle partite che contano, quando la palla brucia perché ci si gioca la medaglia olimpica o un titolo mondiale. Nella partita giocata contro di loro ((parlo del primo set perché quello è stato l'unico momento vero della partita il resto è stato accademia) ci hanno sovrastato in tutti i fondamentali. Detto questo va però ammesso che ai nostri non si può rimproverare nulla. In tutto il torneo non è mancato l’impegno e neanche lo spirito di gruppo. Per lottare e per vincere un Mondiale però serve molto di più.

Ma per rigenerare questo movimento cosa si deve fare? Direi che bisogna ritornare al passato: intendo alla fine degli anni '80 quando il progetto Velasco, il tecnico argentino (grazie anche al lavoro della Federazione di allora) aprì la stagione dei fenomeni: dieci anni consecutivi di vittorie che si è compiuta con la conquista di tre titoli mondiali consecutive, un argento olimpico e una marea di europei e World Leaugue. Per arrivare a questo ritengo necessario richiamare in Italia i tanti tecnici azzurri che hanno fatto la fortuna delle nazionali stranieri: la Polonia che si conferma campione del mondo negli ultimi anni ha usufruito della sapienza tecnica e tattica di Bernardi, Gardini, Anastasi, De Giorgi, Piazza, Serniotti. Oggi per esempio la Turchia femminile è allenata dal modenese Giovanni Guidetti, Altro discorso invece per quel che riguarda il successo della manifestazione: palazzetti sempre pieni, l'Italia in diretta su Rai 2 in prima serata con un seguito record di oltre due milioni di spettatori (il dato significativo però è stato il picco di 3 milioni 665 mila con uno share del 14.96% fatto registrare durante il primo set con la Polonia). Plauso quindi alla Federazione Italiana Volley (https://www.federvolley.it/) e a tutto il Comitato organizzatore, anche tutto questo è un patrimonio da tenere stretto per ripartire perché la capacità di entusiasmare e coinvolgere le famiglie che ha questo sport non ha eguali. Ora si volta pagina perché a Sapporo si giocano i mondiali di volley femminile con la speranza di potervi raccontare una medaglia azzurra.

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)