Nadal fa 10, è lui il re del Roland Garros

Il torneo parigino ha confermato che Murray e Djokovic sono molto lontani dalla loro migliore condizione, che gli emergenti devono ancora fare tanta strada per poter primeggiare in uno slam e che gli azzurri non sono competitivi (e non lo saranno per tanti anni a venire) a questi livelli

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Foto di Fabrizio d'Andrea

Non perde l'appuntamento con la storia Rafa Nadal che vince per la decima volta lo slam parigino del Roland Garros un record fantastico e difficilmente eguagliabile. Lui è il re della terra rossa e lo ha confermato ancora una volta in queste due settimane dove ha nettamente surclassato i suoi avversari perdendo, complessivamente solo 35 games. In finale è toccato allo svizzero Stan Wawrinka, il numero tre del mondo quindo non un tennista qualsiasi, a subire una durissima lezione che si è conclusa con il punteggio di 6-2 6-3 6-1.

Nadal ha vinto il torneo (comunque noioso) con le armi che ha mostrato in tutta la sua carriera, una grande forza fisico-atletica, una notevole intelligenza tattica e una feroce e inarrivabile determinazione: lui non molla mai, o meglio lo fa solo alla stretta finale con l'avversario. Il majorchino aveva preparato come meglio non poteva questo appuntamento e non c'era nessuno in grado non dico di ostacolarlo ma nemmeno di impensierirlo per il successo finale.

Cosa rimane dell'edizione 2107 del torneo di Parigi? Beh innanzi tutto tanta amarezza per le prestazioni dei nostri portacolori. Male anzi direi malissimo gli azzurri (sia tra gli uomini che tra le donne) che ancora una volta, e per chissà quanti anni ancora, non sono riusciti a lasciare il segno. E' una triste realtà ma a me riesce difficile rassegnarmi. Il più bravo (se così si può dire) è stato Fabio Fognini che ha raggiunto il terzo turno dopo aver vinto il derby contro Andreas Seppi. Fabio ha trovato Wawrinka sulla sua strada, un avversario troppo tosto per il nostro che è rimasto concentrato e aggrappato alla partita solo per un set (perso 7-6 al tiebreak), poi si è fatta notte fonda e per Fognini non c'è stato nulla da fare se non subire il tennis dello svizzero, che poi (magra consolazione) arriverà in finale. Un torneo da dimenticare per lui e un'altra grande delusione per noi.

Il Roland Garros 2017 ci lascia anche la certezza che Andy Murray e Nole Djokovic, i dominatori della passata stagione se la passano veramente male. Partiamo dal serbo, male male il suo torneo di cui era il detentore uscente, la cura Agassi evidentemente non ha sortito alcun effetto. E' stato detronizzato dall'emergente austriaco Dominic Thiem nei quarti, la sua è stata una prova scialba come tutto il torneo d'altronde: la sua è stata una versione sbiadita del grande campione che abbiamo ammirato negli ultimi cinque anni e la cosa peggiore, per lui, è che come ha candidamente ammesso, non sa come uscire fuori dal buco nero in cui è intrappolato. Ora parliamo di Murray, che per la classifica ATP è ancora il numero uno del mondo, lo scozzese sembra privo di quelle motivazioni che lo hanno portato al vertice di questo sport. E' arrivato in semifinale grazie ad un tabellone facile e senza brillare poi è' stato eliminato (dopo una maratona di quattro ore) dallo svizzero Wawrinka. Ora l'highlander di Glasgow può raddrizzare la stagione 2017 solo con un grande risultato a Winbledon sull'erba di casa e davanti al suo pubblico.

Infine dobbiamo giudicare i tanti giovani emergenti di cui parliamo da un anno a questa parte. Per loro solo insufficienze: non hanno stupito come ci si aspettava, sarà perché tre set su cinque sono un'altra cosa, sarà perché l'esperienza negli slam è un fattore determinante ma per Zverev, Kyrgios, Sock, Tiem e compagnia cantando la votazione è ben al di sotto del sei. Ora inizia la stagione dei tornei sull'erba, S-Hertogenbosch in Olanda, Stoccarda e Halle in Germania e il Queen a Londra. Tutti tornei che preparano all'appuntamento clou di Wimbledon (dal 2 al 16 luglio prossimi). Torna in campo the king Roger Federer, dunque ci aspettano tante grandi sfide e noi siamo qui pronti a raccontarvele.