Nuoto, Campionati italiani: record e pass olimpici, l'Italia non è mai stata così forte

Agli Assoluti di Riccione il nuoto italiano si conferma in salute e competitivo a livello internazionale come mai lo è stato in passato. Record italiani come se piovesse (Nicolò Martinenghi nei 50 e 100 rana, Alberto Razzetti nei 200 misti, Martina Carraro nei 100 rana femminili) e tanti crono (Paltrinieri, Detti, Codia, Ceccon, Sara Franceschi, Burdisso) che hanno consentito la qualificazione per gli Europei di Budapest (17-23 maggio) e per le Olimpiadi di Tokyo (23 luglio - 8 agosto 2021).

Fabrizio d'Andrea (foto Staccioli-Scala / DBM)

(06/04/2021) I risultati degli assoluti di Riccione sono l'ennesima conferma di quanto penso e scrivo già da tempo: questa nazionale italiana di nuoto è la più forte di sempre, sia per il numero dei fuoriclasse (Pellegrini, Pilato, Quadarella ma anche Paltrinieri, Detti, Razzetti, Miressi e Ceccon) sia per densità di atleti/e competitivi in ogni stile. Malgrado il Covid 19 che sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle società e gruppi sportivi (il 2022 sarà una incognita) le prestazioni sono state di livello assoluto.

Se fino ad un paio di anni fa avevamo Paltrinieri e Detti e nel mezzofocndo e la "divina" Pellegrini nei 200 stile libero, tre punte (tre autentici fuoriclasse) che davano lustro al movimento natatorio azzurro oggi invece abbiamo tanti campioni e tanti ottimi atleti in ogni stile e nelle varie specialità. Grazie al lavoro immenso di Gruppi Sportivi (Fiiamme Gialle, Fiamme Azzurre, Esercito, Carabinieri, Aeronautica, Marina, Vigili del Fuoco, Forestale ecc) e Società sportive il lavoro dei tecnici ha dato frutti importantissimi: la nazionale italiana può vantare un mix fra giovani ed esperti che può fare la voce grossa ai prossimi Europei di Budapest (17-23 maggio) e darci belle soddisfazioni ai Giochi Olimpici di Tokyo.

Come anticipato, questi risultati sono il lavoro complessivo di tante persone che meritano un encomio perché il lavoro è stato svolto in condizionidifficili come mai in passato: impianti chiusi in gran parte d'Italia per via del Covid 19, impossibilità (o quasi) a spostarsi tra le varie regioni, soldi (e stipendi) col contagocce. Insomma è da un anno e mezzo che questi ragazzi/e sono sottoposti a stress compressi tra l'impossibilità di allenarsi come si dovrebbe e l'impellenza di trovare una condizione (fisica. mentale e atletica) necessaria a fare i tempi per qualificarsi all'evento più importante del quadriennio nei rari casi consentiti dall'emergenza sanitaria.

A Riccione abbiamo visto tante cose, per esempio l'emozione della Pellegrini che si è qualificata per la quinta olimpiade: un caso più unico che raro di talento e testa, una macchina da guerra che si esalta nelle gare. Una sportiva così difficilmente la potremo rimpiazzare. Poi c'è stato lo show di Gregorio Paltrinieri che ha stravinto 800 e 1500 facendo vedere una velocità di base che non aveva prima: significa che il lavoro fatto in acque libere sta dando i suoi frutti. Per non parlare di Nicolò Martinenghi, una vera forza della natura che ha stravinto i 50 e 100 rana con tanto di record italiani e soprattutto stampando crono che lo piazzano secondo al mondo dietro al marziano irragiungibile Adam Peaty. Infine Alberto Razzetti, nell'ultima gara dei Campionati ha fatto il RI dei 200 misti sbriciolando il tempo che la Federazione aveva designato per andare a Tokyo. Finalmente abbiamo un ottimo mistista dopo tanti anni di buio,

Fuochi d'artificio anche dalla rana femminile. Benedetta Pilato aveva già il pass olimpico e non ha preparato al meglio le gare di Riccione ma questo non gli ha impedito di vincere senza rivali il titolo nei 50 e arrivare seconda (a parimerito con Arianna Castiglioni) nei 100 scendendo sotto il titolo italiano. A questo proposito applausi a Martina Carraro, negli ultimi due anni è cresciuta enormemente passando da tempi "normali" a crono di assoluto livello mondiale: la genovese ha vinto il titolo italiano con 1'05"86, in un colpo solo ha conquistato il trofeo, sbriciolato il record italiano assicurandosi al tempo stesso il pass per le olimpiadi. La gara dei 100 rana femminile è stata fantastica: tre atlete sono scese sotto il tempo necessario per andare a Tokyo. Un trio delle meraviglie che meriterebbero di andare insieme alle olimpiadi. Lo sport è impietoso e stando alle regole finora in Giappone andranno Martina Carraro e Benny Pilato. Arianna Castiglioni potrebbe essere recuperata (almeno per le staffette) ma tutto è in mano al Coni. Secondo me sarebbe un giusto merito anche per la Castiglioni.

A parte gli squilli di tromba di chi ha fatto record e tempi da olimpiadi a Riccione abbiamo visto tante cose positive. Hanno fatto cose importanti Piero Codia nei 100 farfalla (ha vinto il titolo fermando il tempo a due centesimi dal RI) e di lui abbiamo bisogno sia per le gare individuali che nelle staffette. Thomas Ceccon sta finalmente liberando il suo talento mostrando grandi miglioramenti nelle gare individuali di Delfino, dorso e stile libero. Federico Burdisso pur senza rivali ha vinto i 100 e i 200 farfalla sfiorando il record italiano. E ancora, Gabriele Detti che anche se debilitato dal Covid ha fatto vedere che la classe è sempre cristallina. 

Tra le donne, oltre al trio meraviglia della rana, c'è grande soddisfazione per aver visto sbocciare il talento di Sara Franceschi. La livornese (classe 1999) è arrivata a Riccione in grande forma e infatti ha fatto doppietta vincendo i titoli dei 200 e dei 400. Sara, è ormai il punto di riferimento azzurro per i misti, si è qualificata per Tokyo nei 400 e andra a Budapest per raggiungere l'obiettivo anche nei 200. A proposito di misti, Ilaria Cusinato (che era in grande ascesa) ha passato due anni di buio totale (crisi fisica e personale, cambi di coach e perdita di stimoli) ma sembra che il peggio sia alle spalle e sui 200 potrebbe ancora dire la sua. Molto importanti anche le risposte che hanno dato Silvia Di Pietro nella velocità (sia stile libero che a delfino), Martina Caramignioli (nel mezzofondo ed Elena Di Liddo (delfino). Silvia viene da un periodo terribile per gli infortuni in serie (oltre ai problemi della pandemia ovviamente) ma sembra finalmente che ne stia uscendo con ottime prospettive. Martina non è allo stesso livello dello scorso anno ma nei 1500 è scesa sotto i 16 minuti (stimoata dalla Quadarella che gli faceva da traino) e questo può valere la finale olimpica. Elena infine, non ha lo smalto del 2019 ma la ragazza è tosta e quando è in gara sa diventare una vera guerriera, ha ancora qualche mese per ritrovare la forma migliore e gli Europei di Budapest arrivano al momento giusto.

Ovviamente molto soddisfatto per quello che ha visto il direttore tecnico azzurro Cesare Butini traccia un bilancio dei quattro giorni di gara. "Ero molto fiducioso alla vigilia e i risultati l'hanno confermato. E' stato un campionato italiano stupefacente: c'è stata la conferma degli atleti più esperti, ma anche la scoperta di quelli più giovani. Voglio fare i complimenti a tutte le società che, nonostante le tantissime difficoltà di quest'anno, hanno svolto un lavoro eccellente in termini di qualità, professionalità, impegno e sacrifici. C'è stata una grandissima volontà, da parte di tutti, di tornare in gara: nessuno si è tirato indietro. Abbiamo avuto risultati notevoli nella rana, sia tra i maschi sia tra le femmine, ma in generale i risultati sono stati ottimi. Mi aspettavo qualche indicazione in più dai 100 e 200 stile libero maschili. I campionati europei di Budapest ci aiuteranno a completare le staffette".

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)