Nuoto:Detti atleta degli Assoluti con 3 ori

Spettacolo a Riccione, ai Campionati italiani brillano le star Pellegrini, Detti e Paltrinieri ma bene i giovani Nicolò Martinenghi, Giacomo Carini e Matteo Restivo che si prendono la ribalta a suon di record. 20 azzurri staccano il pass per i Mondiali di Budapest a luglio. Intramontabile Pippo Magnini.

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Credit Federnuoto Foto Deepbluemedia.eu

Record italiani, 20 atleti qualificati per i mondiali, qualche gradito ritorno (Scozzoli e Pizzini), molte buone conferme e, soprattutto, un gruppo di giovani che si sta affacciando alla ribalta con prepotenza (Martinenghi, Restivo, Cusinato, Quadarella, Vendrame, Megli, Miressi e Franceschi) pronto a far compagnia alla vecchia guardia in nazionale. L’edizione 2017 dei campionati assoluti UnipolSai (si è gareggiato a Riccione) è stata tra le più belle di sempre, e ha dimostrato che il nuoto italiano gode di ottima salute. Il bilancio è più che positivo sia per il livello complessivo messo in mostra dagli atleti sia perché oltre ai nomi già affermati stanno emergendo tanti nomi nuovi che fanno ben sperare perché hanno le capacità tecniche per essere competitivi a livello internazionale.Certo non è il caso di esagerare con gli entusiasmi ma sembra proprio che stiamo sulla buona strada e la nazionale italiana potrà essere competitiva negli appuntamenti internazionali del quadriennio olimpico appena iniziato, che porterà dritti dritti a Tokyo 2020.

Dunque, dai 5 giorni di Riccione lo staff tecnico della nazionale italiana ha potuto ricavare tanti spunti positivi da cui ripartire per preparare al meglio l’appuntamento clou di quest’anno, i mondiali di Budapest (a fine luglio). A voler essere sinceri fino in fondo va detto che questa volta il settore maschile è andato molto meglio di quello femminile che a parte la divina Federica esprime una buona base di atlete ma non delle campionesse. Discorso diverso per i ragazzi. Oltre ai soliti noti (Detti e Paltrinieri) e ad una vecchia guardia che invecchiando migliora (Magnini, Dotto, Scozzoli, Pizzini e Turrini) registriamo dei miglioramenti importanti tra le nuove leve, assai competitive un po’ in tutti gli stili. E di questo ne beneficeranno anche le staffette azzurre.

E' doveroso iniziare l’analisi di questi campionati assoluti partendo dalle punte di diamante: Detti, Pellegrini e Paltrinieri. I nostri campioni più affermati hanno dimostrato ancora una volta la loro classe vincendo e gareggiando per tutta la settimana senza risparmiare energie. Federica ha vinto sia i 100 (bel testa a testa con Silvia Di Pietro) che i 200 stile libero (con il miglior tempo dell’anno, 1’55”94) lasciando intendere che il suo percorso verso Budapest prosegue senza intoppi. Gabriele Detti ha vinto e convinto tutti: è un liberista eccelso, ha fatto il record italiano nei 400 fermando il cronometro a 3’43” 36, cancellando così il record di Rosolino vecchio di 17 anni (con il quale vinse l’argento olimpico di Sidney 2000). E’ andato vicinissimo al record nei 200 (9 centesimi dall’ 1’46”29 fatto da Brembilla con i costumoni in poliuretano) e ha stampato un 800 di grandissimo livello (7’41”64) battendo il suo amico-rivale Gregorio. Che si vuole di più? Anche Paltrinieri ha messo la sua firma d’autore su questi campionati: dopo aver preso una batosta negli 800 (dove comunque ha trovato il tempo di qualificazione per Budapest). Lo si vedeva che dopo gli 800 era chiaramente un leone ferito che non riusciva a capacitarsi della situazione. Però si sa che i campioni reagiscono subito e Gregorio è un campione. Con tutto l’orgoglio di cui è capace si è buttato in acqua per la sua gara, i 1500. Il carpigiano si è letteralmente divorato i 1500 stampando un tempone: 14’37”08 il miglior al mondo in questa stagione. Tanto a far capire a tutti che lui non ci sta mai a perdere e chi vuole il suo scettro se lo deve proprio sudare.

Un capitolo a parte lo meritano i giovani. In molti hanno brillato ma tre di loro si sono presi la scena sintomo di un ricambio generazionale ormai in atto. Il primo (in ordine cronologico) è stato Matteo Restivo, classe ’94, di Udine, studente modello di Medicina a Firenze (terzo anno in corso) e nuovo primatista italiano dei 200 dorso. L‘1’56″55 del friulano ha migliorato il record “gommato” di Damiano Lestingi (1’56″91 fatto ai mondiali di Roma del 2009) ottenendo così la terza prestazione del 2017 al mondo (e il pass per Budapest). Matteo sta facendo ricredere i tanti che non scommettevano più sulla sua capacità di essere competitivo così come lo era tra i juniores. Il secondo è Nicolò Martinenghi, il varesino (classe 1999) è il nuovo signore della rana. Con tanta naturalezza e un pizzico di sfrontatezza ha strapazzato gli avversari sia nei 50 (con 27”09 record italiano) che nei 100 (59”46) timbrando in entrambe le distanze la seconda prestazione mondiale stagionale alle spalle del “mostro” britannico Adam Peaty. Ultimo, ma solo perché la sua gara è arrivata l’ultimo giorno, è Giacomo Carini, 20 anni, piacentino. Una promessa annunciata, già l’anno scorso doveva andare alle Olimpiadi ma poi non fu convocato. Il ragazzo che gareggia per le Fiamme Gialle ha stravinto i 200 farfalla facendo il vuoto tra se e i suoi avversari e fermando il tempo a 1'55"40 (passaggi 25"66, 54"59, 1'24"66), otto centesimi in meno del precedente che aveva nuotato il 9 agosto dell'anno scorso ai categoria di Roma. Da oggi entra di diritto tra i grandi di questo stile. Per il futuro annotatevi i nomi di Alessandro Miressi, Giovanni Izzo, Ivano Vendrame e Filippo Megli che nei prossimi anni ci daranno molte soddisfazioni nei 100 e 200 stile libero. Tra le donne occhio a Simona Quadarella, la diciottenne romana vince con autorità gli 800 e i 1500 sl strappando in entrambe le gare il pass per l’Ungheria e dimostrando di essere la più forte mezzofondista che abbiamo. Sono convinto che in queste distanze ha ampi margini di miglioramento. Poi ci sono Ilaria Cusinato (oro nei 200 misti) e Sara Franceschi (figlia d’arte, i tecnici su di lei  ripongono ottime speranze), due atlete che in futuro ci potranno regalare buone emozioni.
 

Alcuni ritorni e molte conferme. Beh, ci teniamo stretti ragazzi che non mollano mai e che continuano a fornire ottime prestazioni: Magnini sempre più straordinario nei 200 sl (chi lo avrebbe detto a 35 anni), il capitano ha ancora tanta voglia di gareggiare e di competere. Federico Turrini, ancora solido nei misti e buono per la 4x200, Luca Dotto, una sicurezza nei 100 sl. Discorso a parte lo merita Fabio Scozzoli. Bravissimo. Dopo 4 anni di buio sembra ormai tornato ai suoi migliori livelli. Un premio alla sua costanza e al lavoro fatto. Altro gradito ritorno è quello di Luca Pizzini, il carabiniere veronese ha vinto l’oro nei 200 rana con un tempo, 2’09”23, che non faceva più da oltre due anni, un crono che lo rilancia a livello internazionale e ci fa piacere perché è una persona serie e ottimo professionista. Tra le donne bene Silvia Di Pietro (sia a stile libero che a farfalla), in palla Ilaria Bianchi nei suoi 100 farfalla ma è importante segnalare il risveglio di Alice Mizzau e Stefania Pirozzi (che insieme alla Pellegrini hanno qualificato la staffetta 4x200), atlete importanti per il nostro mezzofondo. Infine hanno battuto un colpo anche Martina Carraro e Arianna Castiglioni, le due eterne rivali della rana.