Nuoto, bene l'Italia ai Mondiali in vasca corta: 3 argenti, 4 bronzi e 17 record

Ad Hangzhou, Cina, il bilancio della spedizione azzurra è positivo: dodici medagliati; sette quarti posti, 36 primati personali, 17 record italiani e 5 migliori prestazioni in tessuto. I medagliati: argento per Simona Quadarella, Gregorio Paltrinieri e Marco Orsi. Bronzo a Gabriele Detti, Martina Carraro, la 4x50 stile libero M con Santo Condorelli, Andrea Vergani, Lorenzo Zazzeri, Alessandro Miressi, la 4x100 mista F con Margherita Panziera, Martina Carraro, Elena Di Liddo e Federica Pellegrini che vince la 50ma medaglia della sua carriera

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Fabrizio d'Andrea

(18/12/2018) Si è chiuso il sipario sui mondiali di nuoto in vasca corta (che si sono disputati ad Hangzhou, in Cina), una appuntamento importante che ci doveva dare indicazioni sullo stato di salute della nostra nazionale: beh diciamo che il bilancio di questa quattordicesima edizione è positivo e i numeri sono lì a testimoniarlo, Tre argenti, quattro bronzi e dodici medagliati; sette quarti posti (due medaglie perse per soli 5 centesimi bruciano parecchio), 36 primati personali con 17 record italiani e 5 migliori prestazioni in tessuto.

Davvero niente male, ma non sono solo i numeri a darci soddisfazione ma l'aver constatato sia la crescita importante dei giovani (Margherita Panziera, Elena Di Liddo, Simona Quadarella, Ilaria Cusinato, Thomas Ceccon, Simone Sabbioni, Nicolò Martinenghi, Alessandro Miressi e Lorenzo Zazzeri tanto per fare alcuni nomi) tutti da encomio e ormai pronti a gareggiare al massimo livello (ma lasciamoli crescere in pace) che il ritorno a ottimi livelli delle nostre punte di diamante: bravo Gabriele Detti, medaglia di bronzo nei 400 stile libero (in 3'37"54) al ritorno in gara dopo tanti infortuni e tanta sfortuna, poi Gregorio Paltrinieri che è argento nei 1500 ma soprattutto ha nuotato questa distanza a grandissimi livelli come non succedeva dal 2015. E poi la immortale Federica Pellegrini, la super campionessa è arrivata quarta nei 200 stile libero, distanza in cui non si cimentava da due anni circa, e ha dato una grande mano (stampando temponi) a tutte le staffette arrivando a vincere (nella 4x100 mista femminile) la medaglia numero 50 della sua carriera.

C'è stata qualche controprestazione inaspettata come quella di Fabio Scozzoli nella finale dei 50 rana: davvero inspiegabile visto i soui miglioramenti nell'ultimo ann e mezzo e di Codia nel delfino ma abbiamo ritrovato un Marco bomber Orsi in grande spolvero e una Martina Carraro che non smette più di stupire.

Per tornare ai giovani abbiamo la 18enne Ilaria Cusinato che ormai è diventata una mistista (sie nei 200 che nei 400) di rango mondiale, la veneta si migliora di gara in gara strapazzando di volta in volta le sue best performance. La 19enne Simona Quadarella è una sicurezza nel mezzofondo (ormai è pronta per il vertice sia negli 800 che nei 1500 ma è fortissima (e utilissima) anche per la 4x200 sl. La Panziera che non smette più di crescere anche se la vasca corta non è adatta alle sua caratteristiche fisiche e la Elena Di Liddo che ormai ha acquisito una dimensione internazionale importante: spero che la prossima volta riesca a dare il meglio anche nella finalisssima. Poi voglio spendere due parole per Nicolò Martinenghi, dopo un anno e mezzo davvero tribolato sembra ormai aver messo alle spalle tutti i problemi fisici: l'ho visto molto bene sia nei 50 che nei 100 rana, il futuro è suo in questo stile.

Dunque una Italia protagonista e soprattutto una nazionale forte e competitiva in tutti gli stili: la grande differenza con il passato è che non abbiamo più due tre stelle e dietro il vuoto, schieriamo invece una serie di talenti che si trascinano l'uno con l'altra e questo fa bene al movimento natatorio azzurro: poi si deve aggiungere l'intercambiabilità, la duttilità, lo spirito di squadra e un gruppo compatto (bravi i tecnici va riconosciuto): tutto questo ha prodotto una presenza massiccia dei nostri nelle varie finali producendo così una densità di risultati davvero significativi. E ne hanno beneficiato le staffette che da sempre misurano la forza del movimento, e bene, mai siamo stati così forti nelle gare di squadra e questo è la carti a di tornasole di quanto bene stanno lavorando i nostri.

Quindi tanti complimenti alla Federazione guidata da Paolo Barelli, al CT Cesare Butini (gran lavoro il suo) e a tutti i tecnici federali e delle società. Si tratta di una crescita evidente e continua che notiamo già da quattro anni a questa parte, ora bisogna solo impostare bene il lavoro per i prossimi 18 mesi e raccogliere i frutti alle olimpiadi di Tokyo 2020. Ci vuole programmazione (come è stato fatto finora), un po' di fortuna (che nessuno si infortuni in modo serio) e anche un po' di follia (anche da parte degli atleti) e lo possono fare.

Col nuoto ormai si chiude e si tornerà a primavera con un lungo programma di gare di cui il più importante è ovviamente il mondiale in vasca lunga (importante perché prima dell'anno olimpico) che si terrà dal 21 al 28 luglio 2019 a Gwangju (Corea del Sud).

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)