Rio, Italia a 34. Oro ai tenori Handbike

 ESCAPE='HTML'

Credit CIP (Comitato Italiano Paralimpico)

E sono 34, così l’Italia ha già fatto meglio di Londra 2012 e delle altre ultime edizioni delle paralimpiadi estive (Pechino, Atene, Sidney). La giornata è segnata ancora una volta dal ciclismo con i tre tenori Alex Zanardi, Vittorio Podestà e Luca Mazzone che vincono a mani basse la staffetta handbike, il vantaggio azzurro era tale che Zanardi negli ultimi 500 metri si è potuto permettere di gigioneggiare mettendosi su due ruote, ondeggiare da una parte all’altra della pista e mostrare orgoglioso il petto con su scritto Italia. Ma la giornata si è tinta d’azzurro anche nel nuoto e nella scherma con l’argento di Federico Morlacchi nei 100 farfalla S9 e il bronzo della squadra femminile di fioretto trascinata da una grande Bebe Vio.

Tornando alla prova su strada, i “nostri” tre invincibili atleti che dominano questa specialità da 4 anni, sono anche i campioni in carica, portano a casa l'11^, strepitosa, medaglia del ciclismo a Rio (che conta 5 ori, 2 argenti e 4 bronzi). Non c’è stata storia e gli avversari si sono trovati ad inseguire sin dal primo chilometro, sul podio dietro agli azzurri sono finiti USA e Belgio. Ce la siamo sudata – ha commentato Alex Zanardi – abbiamo gareggiato su un percorso che non esaltava le nostre caratteristiche perché noi due preferiamo quando ci sono delle salite o degli strappi. È stata veramente tirata, ma la differenza che abbiamo prodotto individualmente, sommata a quella di Vittorio, oggi un superman, ci ha permesso di fare il vuoto.

Appuntamento a Tokyo 2020 per l’handbike azzurro. L’Italia dunque si conferma di gran lunga il team più forte del mondo in questo sport e i ragazzi hanno voluto spaventare le altre nazioni confermando che si presenteranno agguerriti e motivati anche nella prossima edizione delle olimpiadi parallele, quella giapponese di Tokyo. Ma è proprio questa la forza di questa squadra, l’unità e si può capire registrando le altre parole dei “nostri” sul podio: "Siamo una squadra fortissima e dedichiamo la medaglia agli amici e colleghi Paolo Cecchetto e Francesca Porcellato  - dichiarano i tre - che, per chi non segue va chiarito, sono altrettanto forti quanto le punte di diamante e gli avversari lo sanno.

In serata arriva la medaglia dalle pedane della Carioca Arena 3. Bebe Vio, è stata grande trascinatrice anche nella prova a squadre di fioretto femminile. Dopo l’amara sconfitta in semifinale contro la fortissima Cina, Andreea Mogos, Loredana Trigiglia e la diciannovenne veneta si sono imposte per 45-44 su Hong Kong all’ultimo respiro dopo una strepitosa rimonta. Gioia immensa per tutte e tre le ragazze che non tengono la loro emozione: «Sono felice perché questo traguardo è il più alto che abbia mai raggiunto in carriera e ora voglio godermelo tutto», ha dichiarato la Mogos. «Finalmente, dopo cinque edizioni è arrivata la medaglia - commenta la veterana Trigilia -. Siamo una grande squadra e ce la meritavamo. Anzi, forse meritavamo anche qualcosa in più». Le fa eco la Vio: «Questa nostra medaglia è bellissima ed è stupendo averla vinta con la mia squadra. Tengo più a questo bronzo che alla mia medaglia d’oro individuale». 

Soddisfazioni immense infine anche dal nuoto. Il nostro alfiere di punta, il polivalente Federico Morlacchi sale sul podio conquistando l'argento nei 100 farfalla S9. 59.52 il tempo fatto registrare dal varesino che giunge alle spalle del greco Michalentzakis (59.27) e davanti al solito all'ungherese Soros (59.85). Ho raschiato il fondo del barile in fatto di energie - dichiara a fine gara l'azzurro - la nona gara in cinque giorni e si fa sentire un po’ di stanchezza. Ad ogni modo sono soddisfatto, 59.52 è comunque un tempo che non si fa tutti i giorni e poi ho battuto nuovamente Sors". Alla fine l’immancabile dedica alla nonna: "Non riesco a chiamarla, mi risponde una voce in portoghese. Sono contento, mi sono arrivate tanti messaggi dall'Italia".