Rio 16, Italia a 39 medaglie è 9^ overall

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Credit CIP (Comitato Italiano Paralimpico)  http://www.comitatoparalimpico.it/

Era stata la prima ad entrare in scena perché nostra portabandiera alla cerimonia d’apertura e ora si prende la scena finale di questa edizione delle Paralimpiadi di Rio con l’oro nei 100 metri, Martina Caironi si conferma campionessa olimpica (vinse anche a Londra 2012) e porta all’Italia il 10° oro con una gara vinta d’autorità: sempre in testa dal primo metro l’azzurra ha potuto controllare le avversarie e gioire già prima di tagliare il traguardo. Per Casa Italia è stata doppia soddisfazione perché nella stessa gara prendiamo anche il gradino più basso del podio grazie al terzo posto di Monica Contraffatto, bella storia quella della siciliana che quattro anni fa vide in televisione la Caironi gareggiare e vincere l’oro di Londra e decise di imitarla iniziando a fare sport agonistico con i risultati che abbiamo visto qui a Rio.  

Parole dolci per la Caironi da parte del presidente del CIP Luca Pancalli, quella dei 100 metri è stato “l'epilogo migliore di una Paralimpiade che ci ha emozionato dall'inizio alla fine". Martina ha saputo emozionarci ancora - confessa il Presidente del CIP, Luca Pancalli - oggi ha scritto una nuova straordinaria pagina di sport per il nostro movimento, confermandosi sul tetto paralimpico e dimostrando di essere la campionessa che tutti conosciamo".

Tornando all’ultimo giorno di gare la medaglia numero 39, l'ultima quì a Rio, viene dal nuoto e la vince Arjola Trimi, in finale sui 50 stile S4, che tocca la piastra a 40.51, strepitoso tempo d'argento, dietro alla australiana Watson, oro in 40.13. La brianzola si conferma ai vertici di questa specialità nella quale è già campionessa del mondo e sei volte campionessa europea."L'ho voluta con tutta me stessa questa medaglia – ha confessato ai microfoni a bordo vasca - è la mia gara, quella che preferisco, ed è arrivata all'ultimo giorno, avevo tenuto quel briciolo di energie che erano rimaste per questo appuntamento. A chi la dedico? Non solo a me, ma anche alla mia famiglia, a chi mi ha seguito in questo quadriennio di preparazione. Perché il nuoto è uno sport individuale ma dietro di noi c'è tutta una famiglia".

Chiude molto bene la spedizione azzurra, l’Italia conquista 39 medaglie (10 d’oro, 14 d’argento, 15 di bronzo) e chiude al nono posto in classifica generale per nazioni. Si tratta di un bilancio molto positivo, hanno brillato le punte come Morlacchi, Zanardi, Podestà, Legnante, Vio e Caironi, dalle quali ci aspettava tanto e loro non hanno tradito le attese ma complessivamente abbiamo visto una squadra forte un po’ in tutte le discipline e con atleti e atlete giovani che hanno fatto esperienza e sono pronti a diventare competitivi nei prossimi anni. Grande il contributo che hanno portato il nuoto e il ciclismo quindi è giusto dare loro il giusto merito per il lavoro fatto.

Le paralimpiadi di Rio si sono chiuse con una bellissima cerimonia di chiusura con tutti gli atleti a festeggiare e centinaia di bandiere con la scritta amore in tutte le lingue del mondo a fare da cornice. Per l’Italia la portabandiera è stata Bra Vio ma quel che più conta è stato il messaggio che ci arriva da Rio: queste sono le olimpiadi più seguite dal punto di vista mediatico e di conseguenza tutti noi abbiamo conosciuto magnifici atleti e bellissime storie che finora disconoscevamo completamente. Spero davvero che ora non si spengano i riflettori su questi atleti fino a Tokyo 2020.