Rio,Italia 10 medaglie, fa pieno di allori

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Credit CIP (Comitato Italiano Paralimpico)

L’Italia cala gli assi è fa il pieno di allori. Giornata trionfale per gli azzurri che in otto ore conquistano 10 medaglie, di cui 5 sono d’oro, e salgono all’11esimo posto nel medagliere per nazioni con ben 25 medaglie vinte (7 ori, 9 argenti e 9 bronzi). Protagonisti assoluti Alex Zanardi, Luca Mazzone e Vittorio Podestà nel ciclismo, Bebe Vio nel fioretto e Assunta Legnante nel lancio del peso. Erano le nostre punte di diamante e ci aspettavamo tanto da loro ma rispettare i pronostici non è per niente facile quindi grande merito a loro che con delle magnifiche prestazioni sono diventati campioni di Olimpia.

Dunque tante emozioni per Casa Italia guidata dal presidente del CIP Luca Pancalli che ieri è diventata protagonista assoluta alle paralimpiadi di Rio. Il ciclismo anzi l’handbike azzurro l’ha fatta da padrona. Alex Zanardi alle soglie dei 50 anni si dimostra un grande campione e difende l'oro olimpico (vinto 4 anni fa a Londra) nella cronometro H5. Alex ha vinto grazie ad una forza mentale d’acciaio e una grande tenuta fisica, ha imposto il suo ritmo a tutti fin dai primi metri e l’unico che gli è rimasto incollato è stato l’australiano Tripp battuto sul traguardo per soli 2 secondi. Bellissimo vedere la sua emozione sul podio e le sue dediche (Tamberi) al termine della premiazione. Altro giro altra emozione, dopo mezzora dai festeggiamenti per Zanardi arriva l’oro di Vittorio Podestà (H3) che vince la gara di handbike in 28'19"45, precedendo l'austriaco Ablinger e il canadese Moreau. A completare la giornata di grazia per il ciclismo italiano ecco che arriva la terza medaglia d’oro con Luca Mazzone (H2), che supera la forte coppia americana Groulx e Sheridan. Il 45enne pugliese, chiamato "il cannibale" perché pur avendo iniziato da poco con la handbike, vanta un palmares ricchissimo - vince la sua terza medaglia paralimpica: ne conquistò due nel nuoto (50 e 200 sl) a Sidney 2000. Anche lui come Zanardi si cimenta in questa specialità grazie alla spinta di Podestà. Quando si parla di successi della handbike va ricordato che tutti questi successi sono anche merito di Mario Valentini, un grande professionista, anzi il tecnico, tra i tecnici azzurri, più medagliato. Con lui alla guida tecnica l’Italia vanta oltre i sessanta podi tra ciclismo e paraciclismo, tra mondiali e olimpiadi.

Strepitoso quanto atteso, perché nella sua categoria non ha rivali, è l'oro (e season best) della partenopea Assunta Legnante nel getto del peso, che arriva a 15.74m. Dietro a lei non vedente, le ipovedenti uzbeca Burkhanova (15.05 - World Record) e la messicana Valenzuela (13.05). "È stata la gara più difficile da 4 anni a questa parte - ha detto Assunta in zona mista -, per colpa dei dolori di schiena e alle gambe. All'inizio ero preoccupata, l'uzbeca era vicina. Mi sono detta, devi fare la gara della vita. Questo oro l'ho vinto per fame, come mi dice sempre mio padre, devo avere fame di tutto, di vincere, di conoscere, di vivere".

Beatrice Vio, per tutti solo 'Bebe', entra da oggi nella storia della scherma azzurra. La 19enne schermitrice veneziana, dopo un cammino esaltante, si è presentata alla sfida finale con la cinese Jingjing Zhou e non ha tradito le attese imponendosi con un netto 15-7. Dopo aver dominato a livello europeo e mondiale, la giovanissima campionessa italiana ha oggi ottenuto la consacrazione anche sul palcoscenico paralimpico, andando a vincere la medaglia d'oro nella sua specialità, il fioretto di categoria B. ""Bebe è un talento straordinario - ha commentato il Presidente del CIP, Luca Pancalli - ha una capacità di vincere facendo sembrare la cosa come la più naturale del mondo,  ma dietro a questi successi c'è una programmazione seria, c'è un lavoro di anni per arrivare a questo appuntamento nella miglior forma possibile, fisica e mentale".