Roland Garros, la Francia sposta le date del torneo: irritazione di ATP, WTA e ITF

Il coronavirus scatena una guerra tdi utti contro tutti tra gli organizzatori dei tornei: la Federazione Francese annuncia in modo unilaterale e prepotente che si giocherà a Parigi dal 20 settembre al 4 ottobre, avvertiti solo Rafa Nadal e Andrea Gaudenzi (Presidente Atp). E' caos in attesa di capire se le Olimpiadi si faranno.

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Fabrizio d'Andrea (ph. © Sport per Passione)

(23/03/2020) Con la prova di forza dei francesi è iniziato il risiko della rischedulazione di tutta la stagione tennistica 2020 e soprattutto dei tornei del Grande Slam. Dopo l’annuncio improvviso di martedì sera (17 marzo) è apparsa molto chiara l’irritazione del mondo del tennis a partire da Atp, Wta e Itf all'oscuro di questa decisione unilaterale. Anche gli Us Open si sono visti pestare i piedi dal Roland Garros (il torneo americano infatti finirebbe il 13 settembre) innescando un bel problema nel board dei Grand Slam. La Federazione americana ha subito messo le cose in chiaro con un comunicato: "Ancora non sappiamo come si svilupperà l’emergenza ma è nell’interesse di tutti cercare di salvaguardare le date più importanti del calendario. Questo non è il momento di agire in maniera unilaterale — si legge nel comunicato —. È una visione condivisa anche da Tennis Australia, Us Tennis e All England Club".

Vista la confusione generata dall'improvvida manovra francese al momento il Comitato organizzatore di Wimbledon ha preferito trincerarsi dietro un momentaneo "no comment" ma anche gli inglesi sono irritati per la presa di posizione dei transalpini. A proposito, sullo Slam inglese si staglia un grande punto interrogativo e se la pandemia esploderà anche nel Regno Unito a Londra sono pronti (più saggiamente e realisticamente dei francesi) a rinunciare al torneo per quest'anno. Insomma la mossa ha isolato il Roland Garros anche se ai francesi poco importa.

Ma riavvolgiamo il nastro e vediamo cosa è successo: Quando (la scorsa settimana) il Cio (Comitato Olimpico Internazinale) ha confermato di voler far disputare regolarmente i Giochi di Tokyo tra il 24 luglio e il 9 agosto, i francesi presi dal panico di dover rinunciare al loro torneo (con annessi i soldi di sponsor, tv e pubblicità varie per un incasso netto stimato intorno ai 30 miliardi) si sono organizzati in fretta e furia: tra la sorpresa generale il 17 marzo scorso la Federazione Francese di tennis con un twitter del suo presidente Bernard Giudicelli annuncia che vista l'impossibilità di gocare a giugno per via della pandemia da coronavirus si è scelto le date 20 settembre 4 ottobre come le due settimane per giocare lo Slam sulla terra rossa. Il classico elefante imbizzarrito che entra in una cristalleria.

Un fulmine a ciel sereno ma In questo modo i francesi hanno preso di forza queste date, senza consultarsi con nessuno come a dire: come a dire "noi ci piazziamo prendendoci le date migliori che ci sono gli altri si arrangino pure". E per gli altri si intende la miriade di tornei previsti in Oriente (Metz, St. Petersburg, Chengdu, Sofia e Zhuhai, oltre ai WTA International di Seul e Guangzhou, al WTA Premier di Tokyo e addirittura al Premier 5 di Wuhan e il Premier di Zhengzhou e gli International di Hiroshima e Nanchang). Non solo, in quel periodo è in calendario anche la Laver Cup (creata da Roger Federer e dal suo manager Tony Godsick), il torneo tra Europa e Resto del Mondo attualmente in calendario dal 25 al 27 settembre a Boston con già tutto sold out e infatti è subito partita la reazione piccata della organizzazione della Laver Cup: "la manifestazione si farà senza alcuna discussione nelle date stabilite".

Senza considerare che non si è mai visto che due tornei Slam siano distanziati di una sola settimana: lo Us Open (se si giocherà) finirebbe il 13 settembre, poi giocatori e giocatrici dovrebbe volare per ritornare in Europa con una solo 7 giorni per adattarsi al jet lag e alla superficie diversa: si perché a New York si gioca sul cemento mentre a Parigi sul "rosso". Insomma un vero guazzabuglio scatenato dalla impaziente voglia dei francesi di salvare il loro torneo. 

Ora va ribadito che i francesi hanno sbagliato sotto tutti i punti di vista, sia nel metodo che nel merito. Non hanno cercato collaborazione o interlocuzione con nessuno, gli unici ad essere stati avvertiti sono stati Rafa Nadal e Andrea Gaudenzi (presidente dei giocatori ATP) mentre a Roger Federer la notizia è stata fatta arrivare indirettamente attravesro il suo manager Tony Godsick. Il resto del mondo del tennis (Atp tour, ITF, e i comitati organizzatori degli altri Slam US Open, Wimbledon e Australian Open) lo ha letto come tutti noi nel twitter di lancio dei francesi. 

Ora cosa succederà? Ci saranno delle conseguenze? Dato che gli interessi in gioco sono alti (con un giro di affari di diverse centinaia di miliardi di dollari in ballo) è verosimile aspettarsi che la real politik prevarrà e si arriverà a ridisegnare completamente il calendario tennistico: poi c'è da capire se questa rivoluzione sarà limitata solo al 2020 o se sarà definitiva visto che molti (a partire dai giocatori) hanno sempre contestato il calendario così come è stato strutturato finora. I primi contatti informali sono già partiti e il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo (ormai sempre più probabile) potrebbe aiutare le parti a trovare un accordo.

Da quello che si capisce un accordo complessivo sarà raggiunto se e solo se nessuno perderà gli incassi che si era prefissato. Insomma più che una logica tecnica e di salvaguardia dello spettacolo alla fine a prevalere sarà sempre una questione di soldi. 

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)