Scherma, Europei Cadetti e Giovani: Italia super con tre ori, due argenti e tre bronzi

Il movimento della scherma italiana è una fucina di campioni grazie al lavoro certosino, mirato e faticosissimo che i maestri fanno ogni giorno, insegnando ai loro ragazzi sia a "tirare" che a saper vincere. La Federazione Italiana Scherma in questo è all'avanguardia come poche altre nel panorama sportivo italiano.

 ESCAPE='HTML'

Fabrizio d'Andrea   (Foto Bizzi)

(05/03/2018) Spettacolo, vittorie e podi come se piovesse. 8 medaglie (tre ori, due argenti e tre bronzi) sono il bottino della spedizione azzurra a Sochi in Russia, dove sono in corso gli Europei Cadetti e Giovani 2018.

Che siamo un paese di spadaccini ce ne accorgiamo ad ogni Mondiale e Olimpiade ma l'ennesima conferma ce la stanno dando i giovanissimi atleti di “casa nostra”, sulle pedane russe infatti gli azzurrini sono assoluti protagonisti grazie a prestazioni di livello sia nelle prove individuali che nelle gare a squadre. Bravissimi tutti i baby fenomeni che sono andati a medaglia: Davide Di Veroli (oro nella spada maschile), Claudia Memoli e Martina Favaretto (rispettivamente argento e bronzo nel fioretto femminile), Filippo Macchi ed Alessio Di Tommaso (oro e bronzo nel fioretto maschile cadetti), Sara Maria Kowalczyk (bronzo nella spada femminile) e, poi, l'oro della squadra di fioretto femminile composta da Claudia Memoli, Martina Favaretto, Eleonora Berno e Lucia Tortelotti e l'argento della squadra di sciabola maschile con il quartetto composto da Alberto Nigri, Giorgio Marciano, Lorenzo Ottaviani e Michele Gallo.

Il movimento schermistico italiano ha grandi tradizioni ma rimaniamo sempre sorpresi della capacità di rinnovarsi nel tempo e di lanciare nuovi talenti pronti a farci gioire. Però delle prodezze dei nostri giovani a Sochi (bella località che si affaccia sul Mar Nero) vi parlerò più avanti.

Voglio infatti iniziare con quello che ritengo il fattore che veramente determina tutte queste vittorie e cioé la capacità dei maestri di insegnare ai loro atleti sia a tirare di scherma che, soprattutto, a saper vincere.

Non è una novità. Dell'importanza dei trainer sui risultati finali ho scritto tante volte in passato ma questo è un mio pallino. Sono assolutamente convinto che i buoni coach siano quelli che sanno indicare ai loro allievi la strada della vittoria e che questo sia determinante per trasformare degli atleti in campioni. E' un lavoro certosino, quotidiano, faticosissimo ma assolutamente indispensabile.

E' un fattore che fa la differenza e su questo la Federazione Scherma (http://www.federscherma.it/) è all'avanguardia in Italia, forse la prima in assoluto e comunque come poche altre federazioni nel panorama sportivo nostrano sanno fare. Diciamo che quella del nuoto (e della pallanuoto) gli è vicino (visti i risultati) ma per le altre diciamo semplicemente che hanno tanto da lavorare.

Ora veniamo al dato sportivo: Dunque 8 medaglie il bottino complessivo dell'Italia con tre ori, due argento e tre bronzi) e dire che questo è stato un Campionato Europeo di grande livello, i “nostri” atleti infatti si sono confrontati con pari età di grande qualità provenienti da tutto il continente.

La prima giornata di gara porta in dote la prima medaglia per l'Italia. E' il bronzo che arriva dalla spada femminile Cadetti dove Sara Maria Kowalczyk sale sul terzo gradino del podio. La spadista campana segna un percorso netto sino alla semifinale, dove esce sconfitta col punteggio di 15-10 dal match contro l'ungherese Eszter Muhari poi vincitrice finale del titolo continentale di categoria.

Poi nella seconda abbiamo fatto il pieno con un oro un argento e un bronzo. Davide Di Veroli (già campione del mondo) è campione d’Europa nella gara di spada maschile individuale under17. Il suo è stato un vero e proprio trionfo con percorso netto: battendo in successione il tedesco Kamereit per 15-8, l’ungherese Keszthelyi per 15-10, l’ucraino Andriy Derkach 15-5. Ai quarti l’azzurro si è imposto per 15-9 sul ceco Matyas Brykner, per poi superare in semifinale il tedesco Paul Veltrup 13-6. Poi l'apoteosi culminata con il successo in finale sul russo Dmitriy Shvelidze con il punteggio di 15-8. L'argento e bronzo arrivano invece dal fioretto femminile Cadetti dove Claudia Memoli sale sul secondo gradino del podio e Martina Favaretto sul terzo. L'atleta salernitana si laurea vicecampionessa europea di categoria, dopo essere stata fermata in finale, col punteggio di 15-12, dalla russa Bikbulatova che, in semifinale, aveva sbarrato la strada, per 15-11, anche all'altra italiana Martina Favaretto. Il "capolavoro" di Claudia Memoli si era registrato in semifinale contro la russa Petrova: l'azzurra infatti è stata capace di rimontare un passivo di ben sei stoccate, portandosi dal 2-8 al 15-13 conclusivo che le ha aperto le porte della finalissima.

Si tinge del tricolore anche la terza giornata di gara dei Campionati Europei Cadetti e Giovani 2018. Il medagliere azzurro infatti si arricchisce con l'oro e il bronzo che arrivano dal fioretto maschile Cadetti, grazie a Filippo Macchi ed Alessio Di Tommaso. Il neo Campione Europeo è Filippo Macchi. Il fiorettista toscano piazza la stoccata del 15-14 in finale sul danese Jonas Winterberg-Poulsen dopo aver battuto l'amico-rivale Di Tommaso in semifinale. Eh si, un vero peccato questo scontro fraticidra visto che per valore i due potevano giocarsi il titolo in finale.

La quarta giornata, a mio parere la più divertente, è stata dedicata alle gare a squadra dove abbiamo conquistato l'oro con le fiorettiste e l'argento con gli sciabolatori maschili. Ancora una volta i nostri atleti non si sono smentiti, anzi, le prove di squadra hanno esaltato al massimo le loro doti. Le nostre fiorettiste sono approdate in finale dove hanno sfidato e sconfitto la Russia con un risultato netto: 45-36. Dunque un brave doveroso a Claudia Memoli, Martina Favaretto, Eleonora Berno e Lucia Tortelotti. In precedenza la squadra azzurra aveva sconfitto ai quarti la Slovacchia col punteggio di 45-16 e poi, per 45-18, la Lettonia in semifinale. Passando ai maschi, notevole l'argento conquistato nella gara di sciabola maschile. Gli azzurri in pedana col quartetto composto da Alberto Nigri, Giorgio Marciano, Lorenzo Ottaviani e Michele Gallo, hanno esordito superando agli ottavi l'Islanda per 45-10, poi la Turchia 45-32 ai quarti. Quindi in semfinale il grande scontro con la coriacea Russia, la squadra azzurra in questo confronto è stata capace di rimontare un largo passivo, fino a vincere col punteggio di 45-43. In finale Nigri e compagni (forse svuotati nelle energie e nelle motivazioni dal confronto con i padroni di casa) sono stati superati per 45-40 dall'Ungheria.

Credit Federcherma (http://www.federscherma.it/)    Foto Bizzi

                                                                               © riproduzione riservata