Sci: Federica Brignone vince il gigante di Lienz, per lei sesta vittoria della carriera

Nella Combinata maschile di Bormio Peter Fill è secondo dietro Pinturault e davanti a Jansrud. Peccato per Dominik Paris che spreca una grande occasione e inforca a pochi secondi dal traguardo quando era primo.

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Ieri Dominik Paris oggi Federica Brignone, due giornate da incorniciare per lo sci alpino italiano. L'azzurra vince il gigante di Lienz davanti a tre grandi campionesse come Viki Rebensburg, Mikaela Shiffrin e Tessa Worley. Federica esce così da un periodo difficile per via dell'infortunio patito due mesi fa (pubalgia) e ancora non è al massimo della forma e dimostra ancora una volta di essere nel lotto delle fuoriclasse di questa specialità. Dovranno fare i conti con lei anche per il resto della stagione. Buon per noi che ritroviamo una fuoriclasse che appare l'unica che può vincere: sicuramente in gigante e, con un po' di fortuna, anche in SuperG.

Per la Brignone si tratta del sesto successo in carriera e del ventesimo podio. Davvero niente male. Su questa pista il 28 dicembre del 2007 vinse Denise Karbon, dei bei corsi e ricorsi storici per la nostra squadra di giante che rimane tra le più forti del mondo.

Torniamo alla gara di oggi. tutto è successo nella seconda manche (nella prima era quinta), su un tracciato non troppo lungo (manche di 1'02) ma reso difficile dai tanti cambi di direzione e di pendenza e dalla poca visibilità. Aggiungeteci poi un paio di trabocchetti (fatti di curve a gomito) piazzati dall'allenatore della Worley e dal muro finale che, guardando e riguardando le immagini, è stato fatale sul risultato finale per le due favoritissime Rebensburg e Shiffrin.

Dicevamo della Brignone, ha interpretato la seconda manche da par suo: è partita decisa (quando si guarda la sua discesa sei sempre in punta di piedi perché lei è una che fa pochi calcoli) mettendo i suoi sci sempre sulla linea di massima pendenza (con coraggio) e sempre in grande spinta. Ha rischiato Federica, ma ha messo in pista tutta la sua capacità tecnica. Certo qualche piccola sbavatura c'è stata ma è normale su un tracciato così. Il capolavoro poi è arrivato sul muro finale, l'azzurra è entrata praticamente dritta prendendo una velocità impressionante ed è riuscita a mantenerla fino a tagliare il traguardo. Ecco il muro (fatto di sei porte) è stato decisivo per la vittoria perché le avversarie non sono state brave altrettanto.

Per le altre italiane non è stata una buona giornata, Manuela Moelgg (finora tre volte sul podio) è finita al 13mo posto e ancora più deludente Sofia Goggia che ha chiuso 15ma. Peggio ancora Marta Bassino uscita nella seconda manche, ma fin lì non aveva proprio brillato.

L'Italia dunque finisce con i botti accaparrandosi le ultime gare dell'anno della Coppa del mondo di sci alpino. Un bel regalo per noi appassionati e una bella dose di entusiasmo per tutta la squadra che ne aveva bisogno. Con l'auspicio che questa striscia di vittorie riprenda immediatamente dalle prime gare del 2018.