Settecolli, Paltrinieri Mvp dell'edizione 2020 fa il record europeo nei 1500 sl

Al di là dei risultati sportivi, confortanti per (quasi) tutti gli azzurri pesa il grido di dolore lanciato dal presidente della Federnuoto Paolo Barelli con annesso appello al Governo: "se l'emergenza coronavirus non rientrerà già dal prossimo autunno le società sportive italiane (cioè le fondamenta del movimento natatorio italiano) rischiano tutte di crollare mettendo a rischio il futuro del nuoto azzurro". 

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Fabrizio d'Andrea (Ph. FdA)

(15/08/2020) E' calato il sipario sul Settecolli 2020, una edizione inedita questa del dopo (dopo ?) Covid19  fortemente voluta dalla Federnuoto per dare agli atleti la possibilità di testare  (almeno per una volta in questo sciagrato 2020) la loro forma con gare ufficiali. Complimenti alla Federazione e al presidente Paolo Barelli per aver messo in piedi una manifestazione di un livello accettabile malgrado tutte le difficoltà (logistiche ed economiche) che conosciamo bene.

L'atmosfera che abbiamo respirato nei tre giorni di gara era da una parte di gioia perché finalmente tutti gli azzurri si sono ritrovati insieme dopo le gare del lontano dicembre 2019 (come se si fosse riusciti a spezzare un incantesimo maligno) ma dall'altra di mestizia perché intorno non c'era il pubblico a tifare e trasportare i loro beniamini: una situazione un po' spettrale, sulle tribune infatti potevate riconoscere gli atleti e gli addetti ai lavori: coach, dirigenti, fisioterapisti e giornalisti.

Dunque è stato un Settecolli strano perché pesano enormemente le incertezze sul futuro del nuoto italiano: è da ascoltare il grido di dolore lanciato dal presidente della Federnuoto Paolo Barelli con annesso l'appello al Governo: "se l'emergenza coronavirus non rientrerà - ha spiegato Barelli - già dal prossimo autunno le società sportive italiane (cioè le fondamenta del movimento natatorio italiano) rischiano tutte di fallire mettendo a rischio il futuro del nuoto azzurro e tutto quello che di buono è stato fatto negli ultimi dieci anni, periodo in cui il movimento azzurro ha fatto passi in avanti da gigante". 

Il presidente Barelli ha ragione, le piscine costano tanto (la manutenzione degli impianti è economicamente molto impegnativa) e continuare sarà impossibile se non ci sarà il sostegno delle istituzioni. Non c'è niente da fare: i risultati sportivi attuali sorridono all'Italia ma sarebbe miope e grave non pensare al futuro: cioè il movimento non sarà più in grado di far emergere talenti come Simona Quadarella, Federico Burdisso o Benedetta Pilato, tanto per fare alcuni esempi.

Aspetiamo fiduciosi settembre, convinti che istituzioni, Coni e federazione Italiana Nuoto possano sedersi ad un tavolo e trovare le soluzioni per uscire dalla crisi.

Ora però occupiamoci anche dei risultati sportivi. A conti fatti gli spunti positivi non mancano, la magnifica piscina del Foro Italico riesce sempre a galvanizzare i "nostri" atleti anche se questa voltà si è gareggiato a porte chiuse. il ""Greg nazionale è tornato il numero 1 del mondo del mezzofodo con i tempi che ha fatto negli 800 e nei 1500: dunque ha fatto bene a lasciare il suo vecchio allenatore perché sembra rinato e motivato a pallettoni.

Molto buone anche le prove degli altri nazionaliHa brillato Gabriele Detti nei 400 sl, a parer mio dovrebbe lasciar perdere gli 800 e i 1500 dove trova un lotto di avversari più forti di lui, nei 400 invece può essere da medaglia olimpica e poi potrebbe dedicare le energie residue alla 4x200 sl: una staffetta che ha bisogno di lui. Decisamente positive le prove di Benedetta Pilato, la quindicenne pugliese è un grande talento ed è esplosiva tanto da somigliare al campionissimo inglese Adam Peaty: nei 50 rana la ragazzina vola tanto da fare record italiano e record del mondo juniores. E poi sta dando segnali di crescita anche nei 100 rana che sono una distanza olimpica.

Degne di sottolineatura le prove di Alessandro Miressi, che nei 100 sl è ormai uno sprinter di assoluto livello internazionale, Matteo Restivo che fa record italiano (vecchio dai tempi dei costumoni in gomma) nei 200 misti e di Federico Burdisso: molto ma molto bravo nei 200 delfino. Per la prima volta dopo tanti anni ho visto una gara dei 200 sl maschile di livello incoraggianteMarco De Tullio ha vinto con il tempo di 1'46" e mezzo e oltre a Detti ci sono almeno altri due atleti da 1'47". Insomma dopo il vuoto dell'ultimo decennio ci sono segnali molto confortanti per la nostra staffetta 4x200 sl che, ricordo a quelli che non conoscono bene il nuoto, dà il senso di forza del movimento natatorio di ogni paese.

Sufficienti le gare di Federica Pellegrini e Margherita Panziera, i mesi di blocco hanno tolto tanto allenamento alle nostre punte di diamante e si è visto in vasca. Le due ragazze avranno tutto il tempo e il modo per tornare al loro miglior livello: se tutto andrà bene.... auguriamocelo. Diverso il discorso per Simona Quadarella, ingiudicabile il suo Settecolli, la romana in questi mesi si è dedicata allo studio (corsi universitari) e non poteva essere in forma e poi ha trovato una Martina Caramiglioli al suo massimo e motivata a fare tempi da qualificazione olimpica. Non sono preoccupato per la Quadarella, è forte anche di testa e da settembre tornerà, come ha promesso, a fare sul serio.

Ora il nuoto va in letargo ma speriamo di ritrovarlo già da gennaio.

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)