StoneMan 2018, Giovanni Paris e Laura Ravelli vincono la gara a Ponte di Legno

70 triatleti provenienti da tutto il mondo si sono dati battaglia dalla partenza al Lago d'Iseo fino al traguardo fissato sul Passo Paradiso, una durissima prova suddivisa in tre gare full distance: 3.8 km di nuoto, 175 km in bici e, per finire, 42 km di corsa con un dislivello complessivo di 6 mila metri.

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(10/07/2018) Oggi vi parlo della seconda edizione della StoneMan 2018: dal Lago d'Iseo al traguardo fissato sul Passo Paradiso con un dislivello complessivo di 6 mila metri che si è sviluppata nella Valcamonica (Provincia di Brescia. Ponte di Legno), gara realizzata grazie alla collaborazione tra TriO Events, la Provincia di Brescia e il Comune di Ponte di Legno.

La partenza della prima prova è stata fissata alle 4 del mattino dalle acque del Lago D’Iseo dove ha avuto inizio la frazione di nuoto. A seguire il percorso in bici, i partecipanti hanno attraversato tutta la Valle Camonica fino a Edolo, per affrontare il primo dei 3 passi, l’Aprica, a 1.176 metri sul livello del mare e, a seguire, il Mortirolo, a 1.852 m slm. Una lunga discesa li ha portati poi a valle per risalire verso Ponte di Legno, da dove ha avuto inizio l’assalto al Passo Gavia, a 2.621 m slm. E, per finire, la frazione di corsa, da attraversare in massimo 7 ore. I primi 25 km su un percorso intorno a Ponte di Legno senza particolari asperità. Dal 25° km l’inesorabile salita verso il Passo del Tonale, a 1.883 m slm, con un ultimo strappo di circa 8 km per raggiungere finalmente il traguardo a Passo Paradiso, a 2.600 metri slm. Il dislivello positivo complessivo è stato di 2.350 m.

I vincitori. L'ambito titolo di StoneMan 2018 è andato a Giovanni Paris (Feralpi Triathlon di Bagolino – Brescia) che ha varcato per primo il traguardo (al cospetto del maestoso Passo Paradiso) con il tempo complessivo di 13:56:33. In 19:04:15 è stata, invece, la bergamasca Laura Ravelli (Bergamo Triathlon di Sovere), ad affermarsi tra le donne in questa sfida estrema che, proprio per la sua unicità, ha però visto premiati sul podio con l’ambita stone tutti i finisher, provenienti anche da Francia, Brasile, Germania, Danimarca, Regno Unito, Afghanistan. Il secondo miglior tempo maschile è stato quello di Mauro Folchini in 14:05:14, seguito da Matteo Andreini (226 Triathlon Valle Camonica) in 14:12:17, mentre tra le donne Angela Daffini in 19:20:54.

“Pratico trail e skyrunning da quando ero 25enne – ha dichiarato il 41enne Giovanni Paris – e lo scorso anno ho deciso di cambiare dedicandomi anche alla triplice disciplina. Dopo un olimpico a giugno, StoneBrixiaMan è stato il mio secondo triathlon in assoluto. Puntavo a un buon piazzamento, magari tra i primi 15 classificati, ma mai avrei creduto di vincere, il mio unico obiettivo era portare a termine questa bellissima competizione. La frazione di nuoto è stata certamente la più dura per me: ho perso subito la boa, ho cercato di recuperarla, concludendola intorno alla 30esima posizione. Nella frazione di bici sono riuscito a rimontare, gestendo le energie e chiudendola in quarta posizione, nonostante le difficoltà riscontrate sul Gavia che mi hanno fatto rallentare molto, per poi puntare tutto nella corsa. Soprattutto da Edolo il percorso è stato fantastico, non avevo mai gareggiato in questi splendidi territori. Devo ringraziare il mio supporter, che con la sua esperienza ha saputo darmi il giusto ritmo nella corsa dove, dopo 20 km, sono riuscito a superare il primo, e la mia amata montagna, che come sempre ha saputo ispirarmi e trasmettermi l’adrenalina necessaria per raggiungere il traguardo”.

“StoneBrixiaMan è stata molto più di una gara – ha dichiarato la 41enne Laura Ravelli – è stato un vero e proprio viaggio, perché ci ha dato la possibilità di passare dalle acque del Lago, nell’oscurità delle prime ore del mattino, alle vette più alte del comprensorio della Valle Camonica. Anche nella frazione di bici, che prediligo della disciplina, risalire la valle e i passi più importanti del territorio è stato bellissimo. Arrivare poi con la frazione di corsa, molto tosta, verso Passo Paradiso ai piedi del ghiacciaio è stata la più suggestiva ed emozionante conclusione di questa avventura. Pratico triathlon da due anni ma, essendo la mia prima gara full distance, mi sono preparata da un anno e ho messo in campo tutte le energie anche grazie all’aiuto del mio supporter. A prescindere dalla vittoria, riuscire a tagliare il traguardo rappresenta una soddisfazione incredibile. Un appuntamento a cui non potrò di certo mancare anche nel 2019”.

“Oltre ogni risultato e competizione – ha dichiarato Massimiliano Rovatti di TriO Events – tutti gli atleti che hanno voluto fortemente mettersi in gioco in questa incredibile impresa affrontando i propri limiti e anche le proprie paure, a totale contatto con la natura, sono per noi dei veri StoneMan. La pietra che abbiamo consegnato a tutti i finisher sul podio vuole essere il simbolo dell’estrema fatica, della travolgente passione per il triathlon e delle intense emozioni di cui sono stati protagonisti a Ponte di Legno, che abbiamo avuto l’onore di condividere, in quella che ci auguriamo rappresenti un’esperienza sportiva e di vita indelebile.


IL PERCORSO. A ospitare StoneBrixiaMan Ponte di Legno, in Valle Camonica, località immersa in un fondovalle tra Lombardia e Trentino-Alto Adige, tramite il Passo del Tonale, e fra le province di Brescia e Sondrio, tramite il Passo di Gavia. Con una partenza a dir poco suggestiva, dalle acque del Lago D’Iseo alle ore 4 del mattino, ha avuto inizio la frazione di nuoto, da chiudere in massimo 2 ore, fino alla zona cambio a Sulzano.

Il percorso in bici ha attraversato in 175 km tutta la Valle Camonica fino a Edolo, per affrontare il primo dei 3 passi, l’Aprica, a 1.176 metri sul livello del mare e, a seguire, il Mortirolo, a 1.852 m slm. Una lunga discesa li ha portati poi a valle per risalire verso Ponte di Legno, da dove ha avuto inizio l’assalto al Passo Gavia, a 2.621 m slm. L’ultima discesa ha condotto i partecipanti alla zona cambio in piazza a Ponte di Legno, con un tempo massimo fissato in 11 ore e un dislivello positivo complessivo di 4.700 m.

La frazione di corsa, da attraversare in massimo 7 ore, ha avuto i suoi primi 25 km su un percorso intorno a Ponte di Legno senza particolari asperità. Dal 25° km l’inesorabile salita verso il Passo del Tonale, a 1.883 m slm, con un ultimo strappo di circa 8 km per raggiungere finalmente il traguardo a Passo Paradiso, dove si sono toccati i 2.600 m slm. Il dislivello positivo complessivo è stato di 2.350 metri.

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