Vela, debutta oggi la Ocean Race Europe: la grande novità della vela oceanica

La regata è partita oggi da Lorient, Francia. 12 equipaggi tra i migliori del mondo nelle regate oceaniche si sfideranno dall'Atlantico al Mediterraneo gareggiando in due classi: i veloci monotipo VO65 e i super-tecnologici IMOCA 60. l'arrivo è previsto per il 20 giugno a Genova. La Ocean Europe Race sarà il succoso antipasto della 50esima edizione di The Ocean Race (che prenderà il via a fine 2022). 

Fabrizio d'Andrea (Ph. © Sailing Energy/The Ocean Race)

(29/05/2021) Il colpo di cannone ha scandido la partenza della prima edizione di una nuova regata oceanica: La "Ocean Race Europe", una regata a tappe con partenza da Lorient, in Francia e arrivo nella nostra Genova. Chi conosce la vela ha già capito di cosa si tratti, per i meno avvezzi va invece spiegato che abbiamo a che fare con la sorellina della Ocean Race, il giro del mondo a tappe che ha fatto la storia di questo sport e la cui prossima edizione è prevista per il 2022.

I team regateranno in due classi: i veloci monotipo VO65 e gli innovativi e super-tecnologici IMOCA 60. Tutti gli equipaggi avranno almeno una velista donna in squadra. Nella classe VO65 gareggiano sette team, provenienti da Austria, Lituania, Messico, Paesi Bassi, Polonia e Portogallo. Tutti considerano la regata europea come un primo passo sulla rotta per l’edizione 2022-23 di The Ocean Race, che segnerà il 50mo anniversario dell’evento.

Sono 12 gli equipaggi provenienti da tutto il mondo che si contendono la coppaOgni tappa offshore assegnerà la medesima quantità di punti, mentre le regate costiere che si disputeranno a Cascais e Genova, daranno dei punti bonus ai primi tre classificati, preziosissimi in caso di parità. I potenti VO65 e gli IMOCA 60 foiling sono in grado di coprire distanze superiori alle 600 miglia (1.111 chilometri) nell’arco delle 24 ore, nelle giuste condizioni. Durante The Ocean Race Europe gli equipaggi dovranno probabilmente adattarsi a condizioni variabili, prima nel tratto di costa atlantica e poi quando entreranno nelle acque del Mediterraneo.

In The Ocean Race Europe fanno il loro esordio sulla scena della vela oceanica nuovi velisti che affiancheranno veterani della regata come l’olandese Bouwe Bekking, che ne ha portate a termine ben otto, e che è stato recentemente annunciato nel ruolo di skipper di Sailing Team Poland. “Credo che The Ocean Race Europe sia un modo eccellente per mostrare al mondo che la Polonia è una delle nazioni emergenti nella vela, e al tempo stesso che la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente sono elementi chiave per una crescita di successo.” Ha dichiarato Bouwe Bekking.

Il veterano olandese Bouwe Bekking, skipper del VO65 Sailing Poland VO65 ha detto di essere impressionato dalla flotta così numerosa, per questa prima edizione dell’evento europeo.“ Penso sia molto bello essere qui con sette 65.” Ha detto Bekking. “Specialmente per i team più nuovi, questo nuovo evento è un’opportunità fantastica per fare esperienza e per dare ai velisti una chance di navigare, ma anche per mostrare agli sponsor quali e quante siano le opportunità.”

Avendo preso parte recentemente a un prologo a cui hanno partecipato Sailing Poland, Ambersail-2, Childhood 1 e The Austrian Ocean Race Project, è che ha visto una lotta molto serrata, Bekking sa bene che The Ocean Race Europe sarà molto combattuta “Credo sarà competitiva. Alcuni team avranno un vantaggio perchè hanno navigato di più, e poi ci sono dei team in ascesa. Ma penso da quel che abbiamo visto nel prologo che quegli equipaggi imparano molto in fretta. Noi abbiamo come obbiettivo di salire sul podio a Genova.”

Allo stesso modo lo skipper australiano di AkzoNobel Ocean Racing Chris Nicholson dice che la barca con bandiera olandese ha ribadito di voler ottenere un risultato da podio in questa The Ocean Race Europe, malgrado il suo equipaggio abbia navigato insieme solo per pochi giorni. “Vogliamo stare con i leader.” Ha dichiarato Nicholson, che ha scelto personalmente i componenti dell’equipaggio di AkzoNobel. “Se riusciremo a stare nella top tre in tutte le tappe, allora avremo la chance di un buon risultato overall. Per noi si tratterà di entrare velocemente in sitonia. Finora abbiamo fatto solo tre giorni di allenamento insieme. Miglioriamo in fretta, ma abbiamo della strada da recuperare rispetto ai team che navigano insieme da settimane, se non da mesi. E’ una bella sfida, e so che abbiamo le persone giuste per affrontarla.”

Per lo skipper messicano di Viva México Erik Brockmann, l’arrivo del team a Lorient per la partenza della prima tappa di The Ocean Race Europe è un momento tutto da assaporare, poiché segna il ritorno del suo paese a The Ocean Race dalla vittoria di Sayula II del connazionale Ramon Carlin nella prima edizione del giro del mondo nel 1973-74.  Brockmann e il suo team hanno trasferito il loro VO65 via mare, percorrendo circa 7.000 miglia da Acapulco per partecipare all’edizione Europea di The Ocean Race.

“Sono solo felice di essere finalmente qui.” Ha detto Brockmann. “Abbiamo lavorato sodo con questo gruppo per far tornare il Messico a The Ocean Race. Ci sono voluti 50 anni per tornare dalla prima edizione. Questa volta avremo tre o quattro velisti messicani durante le varie tappe. Ora siamo pronti a navigare con gli altri sei avversari, perchè un conto è navigare da soli, anche se si spinge sul pedale, un altro avere degli avversari.”

Malgrado l’allenamento svolto lontano dal resto della flotta VO65, Brockmann pensa che il team aspiri a un risultato importante.“Penso che la regata sarà molto combattuta. Sarà serrata e penso che vedremo dei finali ravvicinati. Abbiamo percorso molte miglia con vento leggero, tante con vento forte e questa prima tappa sembra sarà una combinazione delle due condizioni, vento molto leggero e molto forte. Essere in grado di adattarsi e di posizionarsi al meglio in rapporto al vento e navigare il più velocemente possibile è la formula vincente per queste regate. Siamo quelli che hanno percorso più miglia, la barca è ben preparata, quindi abbiamo buone speranze.”

Per la classe IMOCA 60, che è conosciuta principalmente per le prove in solitario come il giro del mondo senza scalo, il Vendee Globe, The Ocean Race Europe è la prima opportunità di prendere le misure del potenziale della nuova regola in equipaggio completo. Le cinque barche della classe, includono quattro scafi a foil, due costruiti per il Vendee Globe 2020-21 (CORUM L’Épargne e LinkedOut), due dell’edizione 2016-17 (11th Hour Racing Team e Bureau Vallée), e un non-foiler (Offshore Team Germany). Secondo lo skipper nordamericano di 11th Hour Racing Team Charlie Enright, avere una flotta così composita aggiunge una nuova dimensione alla regata.

“Abbiamo una flotta davvero diversificata. Tutte le barche sono differenti, abbiamo generazioni diverse e sarà interessante vedere come andrà e come le barche navigheranno in rapporto alle altre. Penso che ci saranno opportunità per tutti. Non sappiamo molto di equipaggi completi nella classe IMOCA. Penso che tutti impareremo strada facendo. E’ abbastanza presto nella stagione e non molte di queste barche hanno fatto più di un paio di giorni di training dopo essere state messe in acqua. Impareremo con l’esperienza, ma speriamo di trovare condizioni toste per sperimentare le barche con equipaggio completo.”

Le previsioni meteo dicono che la flotta incontrerà condizioni molto diverse sulla rotta, a cominciare da una partenza con arie leggere e un’uscita da Lorient al Golfo di Biscaglia in quasi bonaccia, prima che entrino venti più sostenuti e fino a trenta nodi diventino la norma nella zona di Capo Finisterre e verso la boa di disimpegno atlantica.

Ieri, venerdì, gli equipaggi di The Ocean Race Europe si sono trovati per un warm-up su un percorso ridotto intorno alla Ile de Groix. Nelle stesse condizioni di vento molto leggero, che si prevede siano le stesse della partenza di sabato, il primo fra gli IMOCA è stato LinkedOut mentre Austrian Ocean Race Project si è aggiudicato la prima piazza fra i VO65.

Oltre aIl’aspetto puramente sportivo The Ocean Race Europe sarà occasione per sostenere un forte programma di sostenibilità, con iniziative di educazione per i più giovani, raccolta di dati scientifici a bordo di alcune barche e tavole rotonde sui temi sociali e ambientali con l’obiettivo di trovare soluzioni per la salute degli oceani e la mitigazione del cambiamento climatico. Gli equipaggi saranno invitati a partecipare al premio The Ocean Race Guardians che premierà la best practice in tema sostenibilità.

Mi piace sottolineare che gli organizzatori seguono uno stretto protocollo Covid-19, con test e ristrette bolle sociali per limitare l’interazione fra i velisti e il pubblico.

 

Fabrizio d'Andrea Sport per Passione (© riproduzione riservata)