Vor, in rotta verso i “Cinquanta Urlanti”: è la Leg 3, da Città del Capo a Melbourne

I 7 team in gara riprendono la via del mare. Nella terza tappa (6500 miglia) del giro del mondo per equipaggi i velisti dovranno affrontare il Southern Ocean, il più remoto e pericoloso tratto di oceano del pianeta, dove saranno accolti da onde grandi come case, tempeste e venti fortissimi. La classifica generale vede al comando Mapfre guidata da Xavi Fernández davanti a i franco/cinesi di Dongfeng mentre la terza piazza è ad appannaggio del team danese/americano di Vestas 11th Hour Racing.

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Credit Hamish Hooper/CAMPER ETNZ/Volvo Ocean Race

In rotta verso il Southern Ocean. Ci siamo, oggi alle 13.00 ora italiana un colpo di cannone ha dato il via alla Leg3 (terza tappa) della Volvo Ocean Race 2017-2018, il giro del mondo in barca a vela per equipaggi che si spingeranno verso sud per navigare nel mitico, desolato e temibilissimo oceano meridionale. Dopo 15 giorni i 7 team in gara riprendono la via del mare per quella che probabilmente sarà la tappa decisiva di questa storica regata: i velisti saranno infatti impegnati per 6500 miglia da Città del Capo a Melbuorne passando per il “ Southern Ocean”, l'Oceano Medidionale. Quest'anno la Volvo Ocean Race ritorna alle origini dato che gli equipaggi navigheranno molte più miglia nel Southern Ocean che nelle precedenti per puntare a sud e a est, addentrandosi in mari remoti e in flussi di corrente che percorrono le basse latitudini del pianeta.

Per chi è poco pratico di vela gli equipaggi passeranno l’Oceano Antartico, o comunque l’Oceano del Polo sud, o come lo volete chiamare perché gli sono state addossati i nomi più diversi: l’Oceano Australe, i Quaranta Ruggenti, i Cinquanta Urlanti e i Sessanta Stridenti. In ogni caso si tratta di una tratta che attraversa il più remoto e pericoloso oceano del pianeta. I team sono chiamati a mettere in pratica tutta la loro saggezza e abilità velistica perché troveranno pane per i loro denti e cioé onde enormi, vento intenso, freddo terribile e temporali minacciosi che si susseguiranno vertiginosamente senza dare tregua ai regatanti.

Classifica attuale. La classifica generale della VOR rispecchia il podio della Leg 2, la seconda tappa della Volvo Ocean Race, partita il 5 novembre scorso da Lisbona, (in Portogallo) verso la capitale sudafricana. Al comando della flotta c'è dunque lo scafo rosso di MAPFRE che il 25 novembre è giunto primo sul traguardo di Città del Capo (posizionato ai piedi della famosissima e imponente Table Mountain) alle 16.10.33, ora italiana, dopo una navigazione di 19 giorni, 1 ora, 10 minuti e 33 secondi. L'equipaggio guidato da Xabi Fernández è arrivato primo dopo aver percorso oltre 7.886 miglia alla ragguardevole media di 17,3 nodi. Con questa vittoria l’equipaggio internazionale di MAPFRE ottiene 8 punti (7+1 punto bonus per la tappa) e si porta in testa alla classifica generale provvisoria con 14 punti.

Al secondo posto della classifica generale ci sono i franco/cinesi di Dongfeng mentre la terza piazza è ad appannaggio del team danese/americano di Vestas 11th Hour Racing (che ha vinto la Leg 1 da Alicante a Lisbona).

Curiosità. Chi vincerà la Leg 3 avrà (come da regolamento) punteggio doppio. Per questo gli equipaggi sanno quanto sia importante arrivare in testa sul traguardo di Melbourne. Vista la durezza e le difficoltà del percorso saranno decisive le tattiche dei singoli team nell'affrontare questa tratta: i sette equipaggi infatti dovranno scegliere fra rischio e risultato per aggiudicarsi la frazione: in pratica dovranno decidersi se accorciare il tragitto e avvicinarsi ai “quaranta urlanti”, con tutto il rischio del caso oppure allungare le miglia, fare un giro più largo sperando di essere sostenuti dal vento di poppa.

Va comunque sottolineato che nell’edizione della VOR di quest'anno gli organizzatori hanno fissato una zona di esclusione dei ghiacci antartici, l’Antarctic Ice Exclusion Zone, perché le barche odierne, molto più veloci, potrebbero colpire pezzi di ghiaccio a velocità tre volte superiori con risultati catastrofici, come si può ben immaginare.

L’obiettivo di skipper e navigatori è dunque quello di usare i dati meteo disponibili per trovare i sistemi di bassa pressione e navigarci al limite, sempre al confine della zona di pericolo. Ma, con le comuni tempeste dell’intensità di uragani, regatare nel Southern Ocean resta una sfida aperta, come lo era in passato.

La storia e la leggenda dell'Oceano Meridionale

Con onde grandi come case, tempeste e venti fortissimi l’Oceano meridionale è minaccioso e affascinante al tempo stesso e dal 1973 ha ossessionato i navigatori di tutto il mondo. Stu Bannatyne, che in questa edizione naviga a bordo di Dongfeng, è soprannominato il “Re del Southern Ocean” dato che negli ultimi vent’anni ha passato molto tempo a navigare in queste zone e ammette di essere egli stesso ossessionato dal loro richiamo. “Alla fine, è la migliore navigazione a vela che si possa fare, giù nel Southern Ocean. E vale la pena di tornarci, anche solo per gustare il brivido di navigare in quelle condizioni in poppa. Quando riesci ad avere la giusta combinazione di vele con le onde che ti spingono, è difficile pensare ci sia qualcosa di meglio. Una cosa unica della Volvo Ocean Race è che i ricordi dei momenti brutti sembrano svanire molto più velocemente che quelli dei momenti belli.”

Le immagini indimenticabili delle leggende della Volvo Ocean Race nei Quaranta Ruggenti e Cinquanta Urlanti non hanno bisogno di commento. Acque gelide, dinamiche e imprevedibili sempre in movimento nell’area sud del globo, senza l’impedimento della terra ferma, con venti che possono raggiungere anche i 70 nodi di intensità, questa zona del pianeta è piena di insidie per barche e velisti.

Agli esordi della regata, negli anni 70 e 80, i navigatori si spingevano il più a sud possibile, sotto i 60 gradi e più vicino all’Antartide possibile per cercare di percorrere meno miglia. E, inevitabilmente, ciò significava avere a che fare con gli iceberg, o i più piccoli growler, sempre in bilico fra rischio e ricompensa.

Il Southern Ocean, forse non tutti sanno che:

- La zona che va dai 40° sud al Circolo Polare Artico è quella dove si registrano i venti più intensi del mondo e le tempeste viaggiano verso est intorno al globo. In compenso però sono le zone dove le barche della Volvo Ocean Race possono raggiungere le maggiori velocità
- La temperatura dell’acqua va dai 2 ai 10° C nella zona dell’Antartide e in inverno, il mare ghiaccia intorno ai 65° di latitudine sud nel settore del Pacifico. Perciò i velisti devono indossare indumenti termici e protettivi
- L’Oceano meridionale è dove si trovano i grandi iceberg, con il 90% della massa immersa, ostacoli che costituiscono un enorme pericolo per le barche della Volvo Ocean Race. Per questo motivo è stata introdotta una Antarctic Ice Exclusion Zone nelle istruzioni di regata della Leg 3. Ciononostante i velisti devono sempre prestare la massima attenzione e rimanere vigilanti, cercando di vedere in particolare modo i pezzi di ghiaccio più piccoli, detti growler, che sono i più difficili da individuare, soprattutto nelle ore notturne
- L’aria più fredda è anche più densa, quindi i venti che si trovano nel Southern Ocean sono più potenti. Non è na variabile facile da quantificare, ma è certamente una delle ragioni per cui le barche, i Volvo Ocean 65, sono spesso più veloci di quanto le loro polari indicano in questa parte del globo
- Le onde qui sono lunghe e molto alte, sono formate dal vento che può soffiare senza l’impedimento della terraferma e facilitano alte velocità di poppa. Quando le barche surfano sono più veloci delle onde e dunque bisogna timonare con estrema cautela, per evitare di finire nell’onda successiva. Qui, soprattutto, è dove l’esperienza paga
- Nel Southern Ocean si incontrano animali, uccelli e cetacei strani, e spesso in via di estinzione, come albatros e balene
- La sicurezza nell’area, lontana dalle terre abitate, è garantita da due Centri di Coordinamento del Soccorso in Mare, i Maritime Rescue Coordination Centres che si trovano in Nuova Zelanda, per la zona a ovest dei 131° ovest e in Cile per la zona a est. Il Race Control Centre della Volvo Ocean Race di Alicante è in contatto continuo con questi due enti.