Volvo Ocean Race, Cardiff: Team Brunel brucia AzkoNobel proprio sul traguardo

Nella nona tappa, 3300 miglia che ha portato gli equipaggi da Newport a Cardiff, il testa a testa tra Team Brunel e AzkoNobel si è risolto solo sul traguardo dopo 8 giori e 8 ore di battaglia a suon di virate e strambate. Nel corso della tappa AkzoNobel, guidato dallo skipper olandese Simeon Tienpont, ha infranto il record di percorrenza sulle 24 ore sfondando il muro delle 600 miglia (il vecchio record risaliva all'edizione 2008-2009) alla velocità media di 25,08 nodi.

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Fabrizio d'Andrea  (photo Konrad Frost/Volvo Ocean Race)

(01/06/2018) Un testa a testa lungo 3300 miglia tra le due barche con bandiera olandese, Team Brunel e AzkoNobel, ha caratterizzato la nona tappa da Newport (USA – Rodhe Island) a Cardiff (Galles), i due team si sono giocati la vittoria di tappa fin sulla linea del traguardo scambiandosi in continuazione la testa della flotta. E' stato affascinante vedere i due tattici sviluppare le proprie strategie per mettersi dietro l'avversario: l’australiano Andrew Cape (per Team Brunel) e Jules Salter (per Akzonobel) sono stati due protagonisti assoluti, anzi, direi gli attori principali di questa Leg 9.

Alla fine la spunta Team Brunel guidato dallo skipper olandese Bouwe Bekking (un veterano della Volvo Ocean Race), ma come anticipato è stata una vittoria di un soffio, quattro minuti di differenza, guadagnati proprio sul finale, dopo otto giorni (più 8 ore e 39 minuti) di battaglie a colpi di strambate e virate. Il podio è completato da DongFeng Race Team che grazie a questa posizione (guadagnata grazie ad un notevole recupero nel finale del percorso) rimane in testa alla classifica generale. Team Brunel (con a bordo anche il velista italiano Alberto Bolzan) con questa tappa transoceanica di Cardiff, che assegna doppi punti, ha finora ottenuto due primi posti e un secondo.

In questa Leg del giro del mondo a vela per equipaggi si è visto di tutto: partita da Newport tra una nebbia fittissima (banchi quasi impenetrabili che non consentiva ai velisti di vedere oltre i 40 metri) la flotta è poi arrivata a Cardiff (Galles) dove dominava un'alta pressione che ha prodotto la classica “calma piatta” che, come potete ben immaginare, ha messo a dura prova i nervi e le capacità veliche degli equipaggi. E' stato uno stallo dovuto all’Anticiclone delle Azzorre, un’area statica di alta pressione che staziona fra i 30 e i 38 gradi e che in maggio si estende anche molto a nord, bloccando la strada alla flotta diretta in Galles. Questo ha rallentato al massimo le barche rendendo ancora più emozionante la corsa verso il traguardo.

Ma le difficoltà di questa tappa non si sono rivelate solo all'inizio e alla fine. Tra Newport e Cardiff c'è stato l'attraversamento dell'Atlantico e vi assicuro che anche qui è successo di tutto: gli equipaggi hanno trovato condizioni di mare, meteo e correnti molto difficili e hanno dovuto tirare fuori il meglio delle loro conoscenze per uscirne fuori. Insomma le emozioni non sono mancate. A complicare la vita dei team infatti c'è stata la corrente del Golfo del Messico (un potente flusso di acqua calda che ha origine nel Golfo e si muove in direzione nord fino a Terranova, prima di attraversare l’Atlantico), corrente che poi si incontra con le masse ghiacciate della corrente del Labrador (che porta il ghiaccio dall’Antartide). Andate a chiedere ai team come si "balla" in barca a quelle latitudini e con quelle condizioni di mare, meteo e correnti marine.

Nel raccontare questa tappa va sottolineato anche un dato tecnico molto importante: il Record di percorrenza sulle 24 ore, raggiunto sfondando il muro delle 600 miglia. Una prestazione di assoluto livello che il team di AkzoNobel ha ripetuto due volte nel giro di due giorni. Le condizioni dell'Atltantico infatti hanno consentito di andare così veloci che AkzoNobel, guidato dallo skipper olandese Simeon Tienpont, ha infranto prima il record relativo al Volvo Ocean 65 (la barca utilizzata in questa edizione del giro del mondo) e poi quello assoluto, passando la barriera delle 600, fermando il log a 602,5 miglia a una velocità media di 25,08 nodi.

Per chi non avesse dimistichezza con questo sport ricordo che il vecchio record della Volvo Ocean Race era di 596,6 miglia coperte in 24 ore e fu stabilito nell’edizione 2008-09 da Ericsson 4 guidato dallo skipper brasiliano Torben Grael. Due dei componenti dell’equipaggio di Tienpont hanno un motivo in più per festeggiare il risultato, l’olimpionica Martine Grael che ha strappato il record dalle mani del padre e il navigatore Jules Salter che era a bordo anche di Ericsson 4 quando fu stabilito il precedente primato.

Chi vincerà la Volvo Ocean Race? Restano due frazioni e i giochi sono ancora aperti. Ora la regata si fa estremamente affascinante perché ci sono tre barche divise da soli tre punti e tutte e tre in corsa per la vittoria finale della Volvo Ocean Race.

Classifica generale provvisoria dopo nove tappe

1 - Dongfeng Race Team - 60 punti
2 - MAPFRE - 59 punti
3 - Team Brunel - 57 punti
4 - team AkzoNobel - 48 punti
5 - Vestas 11th Hour Racing - 36 punti
6 - Sun Hung Kai Scallywag - 29 punti
7 - Turn the Tide on Plastic - 26 punti

Classifica di tappa (da Newport a Cardiff)

Volvo Ocean Race – Leg 9 – Results / Leaderboard
1. Team Brunel – Winner Leg 9 – 08 days, 08 hours, 39 minutes, 53 seconds
2. team AkzoNobel – Second place Leg 9 - 08 days, 08 hours, 43 minutes, 58 seconds
3. Dongfeng Race Team – Third place Leg 9 - 08 days, 10 hours, 16 minutes, 12 seconds
4. Vestas 11th Hour Racing – Fourth place Leg 9 - 08 days, 11 hours, 09 minutes, 09 seconds
5. MAPFRE – Fifth place Leg 9 - 08 days, 12 hours, 49 minutes, 52 seconds
6. Turn the Tide on Plastic – Fifth place Leg 9 - 08 days, 14 hours, 56 minutes, 21 seconds
7. Sun Hung Kai / Scallywag – Sixth place Leg 9 - 09 days, 08 hours, 22 minutes, 50 seconds

 

Fabrizio d'Andrea per "Sport per Passione" (© riproduzione riservata)