VOR, DongFeng vince l'edizione 2018: bruciati sul traguardo Mapfre e Brunel

Le ultime 30 miglia sono state decisive per la vittoria finale del giro del mondo a vela per equipaggi. Dopo una spettacolare battaglia lunga 45 mila miglia nautiche e 8 mesi di navigazione con continui sorpassi, capovolgimenti di fronte e match race improvvisati negli oceani. La regata era partita da Alicante (il 17 ottobre 2017) e si è sviluppata in undici tappe (Alicante, Lisbona, Città del Capo, Melbourne, Hong Kong, Guangzhou, Auckland, Itajai, Newport, Cardiff, Gotemborg) prima dell'arrivo finale a l'Aia (il 24 giuno 2018).

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Fabrizio d'Andrea (foto Ainhoa Sanchez Volvo Ocean Race)

(25/06/2018) Una vittoria al fotofinish per il team cinese DongFeng, guidato dal francese Charles Caudrelier, maturata solo nelle ultime 30 miglia dell'ultima tappa (Goteborg-Aia di 970 miglia) con i tre team più forti (partiti da Goteborg a pari punti) che si sono alternati continuamente al comando della classifica.

Eh si, è stato spettacolo puro perché dopo 45 mila miglia nautiche e otto mesi di navigazione (con 12 scali) ) tra sorpassi e controsorpassi e veri e propri match race improvvisati in mezzo agli oceani DongFeng, Mapfre e Brunel si sono giocati la vitttoria finale fino all'ultimo metro di mare: e solo in vista del traguardo a l'Aia la barca cinese con una mossa azzeccatissima sceglie l’opzione costiera e dal quarto posto sale al primo, beffando gli avversari rimasti più al largo aggiudicandosi il trofeo davanti agli Spagnoli di Desafio MAPFRE e gli olandesi del Team Brunel, rispettivamente secondi e terzi nella classifica overall.

Ricapitolando, alle ore 17, 22 e 32 secondi del 24 giugno il team cino-francese guidato da Charles Caudrelier ha tagliato la linea del traguardo, fra due ali di barche e con decine di migliaia di spettatori a seguire dalla lunga spiaggia di Scheveningen, conquistando la più combattuta edizione nei 45 anni del giro del mondo a vela in equipaggio. Grandi festeggiamenti per la velista Carlojin Brouwer, olandese e prima velista nella storia ad aggiudicarsi la regata dopo tre pratecipazioni e Chen Jinhao detto 'Horace', il primo atleta cinese a conquistare una vittoria nell'evento.

Cosa ci rimane della Volvo Ocean Race 2017-2018, una regata spettacolare grazie alla capacità e al talento e all'esperienza dei velisti in gara (sarebbe necessario nominarli uno per uno per dargli il giusto tributo) che sono riusciti a districarsi al meglio e far letteralmente volare le barche in condizioni estreme:

per tutti coloro che non conoscono le condizioni che trovano gli equipaggi in questa regata basta elencare le prodezze di questi uomini tra i “Quaranta Urlanti” di Capo Horn o il terribile Oceano Meridionale con onde di sei metri e venti di oltre 50 nodi, oppure nellla “buca” della bonaccia all'alteza delle Azzorre. un'alta pressione che ha prodotto la classica “calma piatta” che, come potete ben immaginare, ha messo a dura prova i nervi e le capacità veliche degli equipaggi. Poi a complicare la vita dei team c'è stata la corrente del Golfo (un potente flusso di acqua calda che ha origine nel Golfo del Messico e si muove in direzione nord fino a Terranova, prima di attraversare l’Atlantico), corrente che poi si incontra con le masse ghiacciate della corrente del Labrador (che porta il ghiaccio dall’Antartide). Andate a chiedere ai team come si balla in barca a quelle latitudini e con quelle condizioni di mare, meteo e correnti marine.

Personalmente voglio riconoscere i meriti degli organizzatori (https://www.volvooceanrace.com/en/home.html), non solo per il percorso marino scelto ma anche per la capacità di far crescere la manifestazione: le 12 città scelte come scalo hanno saputo creare tanto entusiasmo e tanta partecipazione di appassionati, media e di giovani.

La nota triste, alla Volvo Ocean Race manca l'Italia, non come velisti perché alcuni sono presenti nei team ma come paese scalo o come team ufficiale in gara. Dovremmo rifletterci sopra attentamente. Ma avremo tempo per riparlarne.

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Ora la Volvo Ocean Race dà appuntamento alla prossima edizione, 2020-2021. E ci saranno grandi novità perché c'è una nuova proprietà Atlant Ocean Racing Spain, guidata da Richard Brisius, Johan Salén e Jan Litborn acquisirà la Volvo Ocean Race da Volvo Group e Volvo Cars, che sono state co-proprietarie dell’evento negli ultimi 20 anni.

Brisius, Salén e Litborn posseggono una lunga esperienza nel settore della più importante regata intorno al mondo, avendo lavorato con sette campagne della Volvo Ocean Race negli ultimi 28 annis. Brisius e Salén hanno iniziato la loro carriera come velisti nell’edizione 1989-90 race, prima di diventare team manager di successo, ottenendo vittorie con EF Language (nel 1997-98) e Ericsson 4 (nel 2008-09). Più recentemente hanno guidato Team SCA, l’equipaggio completamente femminile che ha preso parte all’ultima edizione della regata.

Gli organizzatori stanno pensando all’ipotesi di avere due classi di barche alla partenza del giro nel 2021, potenzialmente mantenendo l’attuale barca, il Volvo Ocean 65 e aggiungendo un’altra classe, che deve ancora essere scelta, che parteciperanno alla stessa regata.

“Continueremo sulla via dell’innovazione, e fa ben sperare che fin dal primo giorno possiamo pensare sul lungo termine, poiché abbiamo già le risorse per la prossima regata.” Ha affermato Johan Salén.

“Aprire la regata a un’altra classe esistente ci permetterebbe di poter disporre di un parco di barche adatte al giro del mondo, molto tecnologiche. Crediamo che questo sia il modo per coinvolgere i migliori velisti del mondo, con una classe che incoraggi lo sviluppo e sia al vertice del nostro sport.”

Il management attuale della Volvo Ocean Race continuerà a lavorare con gli stakeholder nelle prossime settimane per portare la regata al prossimo livello da un punto di vista commerciale e sportivo, con l’idea di dare maggiori dettagli entro la fine dell’edizione attuale.

 

                      Fabrizio d'Andrea "Sport per Passione" (© riproduzione riservata)